Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unione sarda-"Alle elementari ora regna la confusione"

Unione sarda-"Alle elementari ora regna la confusione"

Il leader del comitato Antonio Podda: "Non si sono nemmeno curati di fare una adeguata sperimentazione" "Alle elementari ora regna la confusione" Si passa al tutor: dure accuse alla rifor...

03/11/2004
Decrease text size Increase text size
L'Unione Sarda

Il leader del comitato Antonio Podda: "Non si sono nemmeno curati di fare una adeguata sperimentazione"
"Alle elementari ora regna la confusione"
Si passa al tutor: dure accuse alla riforma di una legge che funzionava
La rivolta dei genitori dei bambini della scuola elementare, frastornati quanto i loro figli dalle conseguenze della cosiddetta Riforma Moratti, non accenna a diminuire di tono. Le assemblee si susseguono con ritmo regolare e vedono una partecipazione sempre più forte di insegnanti e di dirigenti scolastici, le due categorie che, in questa vicenda, si trovano letteralmente fra l'incudine e il martello. Di recente a rinfocolare le polemiche ci ha pensato un documento dell'associazione nazionale presidi stilato al termine di una riunione. Immediata la reazione, di cui si è fatto portavoce Antonio Podda, uno dei leader del comitato spontaneo dei genitori, autore di un appassionato (e documentato intervento in assemblea. "All'inizio dell'anno scolastico ? ha detto Podda ? abbiamo trovato un'impostazione didattica diversa da quella che avevamo scelto l'anno precedente al momento dell'iscrizione, perché dal sistema modulare si è passati a quello del tutor, con tutte le sue sfumature e incertezze. Preoccupati per questo brusco cambiamento abbiamo consultato i sindacati confederali, gli insegnanti e i dirigenti scolastici ed è a questo punto che abbiamo capito la gravità della situazione. La riforma non piace a nessuno ma quasi tutti vorrebbero rispettare comunque la normativa vigente. Alla luce di tali considerazioni abbiamo preso in mano le norme specifiche e ci siamo resi conto che la nuova riforma non è in grado di garantire arricchimento culturale agli insegnanti, soprattutto perché impone in maniera traumatica un nuovo sistema senza farlo precedere da una idonea sperimentazione attuabile solo se vi è disponibilità da parte dei docenti e comunque ad iniziare dalla classe prima". Le critiche di Antonio Podda non si sono fermate qui: "Nella fase di sperimentazione è necessario valorizzare l'autonomia di ogni singolo istituto o circolo e procedere quindi ad una offerta formativa più ricca e vicina al nostro territorio perché questa è la nostra scommessa. Inoltre qualsiasi norma che presuppone l'utilizzo di risorse per il miglioramento della scuola deve avere sempre una copertura finanziaria adeguata". Antonio Podda sintetizza le novità, affermando che nei primi tre anni della scuola primaria al docente è affidata un'attività di insegnamento agli alunni non inferiore alle 18 ore settimanali (non si precisa se avviene nella stessa classe o meno) e si parla del diritto dello studente alla continuità didattica con la permanenza dei docenti nella stessa scuola. In un altro provvedimento vengono ripresi e riproposti gli stessi principi dei precedenti e in particolare non si parla più di moduli ma di classi. Nel marzo di quest'anno una circolare specifica che il docente tutor provvede all'assistenza tutoriale a ciascun alunno, al rapporto con le famiglie, all'orientamento per le scelte delle attività opzionali, al coordinamento delle attività didattiche. Inoltre evidenzia che l'attività di insegnamento non deve essere inferiore alle 18 ore: "Attività sempre legata al discorso tutor ? dice ancora Podda ?ma se questa figura non esiste cade tutto l'impianto. Le modalità di svolgimento della funzione tutoriale costituiranno oggetto di appositi approfondimenti e confronti nelle sedi competenti, all'esito dei quali saranno impartite ulteriori indicazioni e precisazioni, il discorso è ancora aperto. Sempre a proposito del tutor voglio aggiungere che le singole scuole, nell'ambito della propria autonomia, provvederanno al conferimento dell'incarico sulla base di criteri di flessibilità individuati dal collegio dei docenti, competente a fornire al dirigente scolastico i criteri generali per l'assegnazione dei docenti alle classi. Questo è il sunto di un processo che ha portato incertezze e confusione nelle scuole di primo grado". (a. a.)

02/11/2004