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Unione sarda-Riforma Moratti, sabato corteo di protesta

Nuoro Riforma Moratti, sabato corteo di protesta Una grande manifestazione che dica no al recente decreto Moratti sulla scuola, caratterizzata da una ferma presa di posizione dei ragazzi che...

18/02/2004
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L'Unione Sarda

Nuoro
Riforma Moratti, sabato corteo di protesta
Una grande manifestazione che dica no al recente decreto Moratti sulla scuola, caratterizzata da una ferma presa di posizione dei ragazzi che frequentano le scuole primarie. Appuntamento sabato a Nuoro (raduno alle 9 e 30 al campo Quadrivio e corteo fino all'ex Provveditorato), per la protesta promossa proprio dal 'Comitato dei genitori' e immediatamente sposata dalle rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil e dall'amministrazione provinciale di Nuoro che, per bocca dell'assessore alla Pubblica istruzione Ciriaco Davoli, ha assicurato la sua partecipazione. "Abbiamo espresso un giudizio negativo per le ricadute che la riforma Moratti avrà sulla qualità della scuola e sul lavoro degli insegnanti - scrivono in una lettera aperta ai genitori i segretari generali del settore scuola della triade sindacale - manca un adeguato piano di sostegno finanziario e nella scuola d'infanzia non è prevista l'apertura di nuove sezioni. Per non parlare delle elementari, dove si riduce il tempo di frequenza". Insomma, una riforma pericolosa, che non ha tenuto conto delle istanze delle famiglie e del sindacato. Per questo le stesse rappresentanze dei lavoratori si preparano a concedere il bis il 28 febbraio, nella grande manifestazione nazionale in programma a Roma: "Vogliamo valorizzare la scuola pubblica, tutelare il tempo-scuola e la qualità dell'istruzione e difendere il suo carattere nazionale, messo in pericolo dalla riforma federale attualmente in discussione. E vogliamo manifestare al fianco di genitori, studenti e lavoratori, veri motori della scuola italiana". Una posizione condivisa da Maura Floris, segretaria provinciale della Cisl-scuola, che "nel manifestare adesione alla protesta del comitato dei genitori", ricorda "che questo è il modo giusto per far sentire le proprie ragioni: una presa di coscienza del genere sarebbe auspicabile anche negli altri comuni del territorio". (m. a.)