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Unione sarda-Tagli di docenti e di classi, alunni nel caos

Peppino Loddo "Tagli di docenti e di classi, alunni nel caos" Nella guerra delle cifre c'è il rischio di perdersi, perché regna un'incomunicabilità assoluta fra il dirigente ...

21/09/2004
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L'Unione Sarda

Peppino Loddo
"Tagli di docenti e di classi, alunni nel caos"
Nella guerra delle cifre c'è il rischio di perdersi, perché regna un'incomunicabilità assoluta fra il dirigente regionale Pietrella e i rappresentanti di tutti i sindacati della scuola. Fra i ribelli che occupano gli uffici di viale Regina Margherita non ci sono però dubbi. "Da tante scuole ci segnalano l'assenza di insegnanti, soprattutto quelli di sostegno", garantisce Peppino Loddo, segretario regionale della Cgil.
Il dirigente scolastico vi accusa di attaccarlo per un pregiudizio politico nei confronti suoi e del ministro Moratti. Vero o falso?
"Falso, perché tutti sindacati, con iscritti di tutte le opinioni politiche, sono schierati insieme. I numeri sono numeri. La immissione in ruolo di appena 460 precari lascia fuori oltre duemila colleghi. E le nomine annuali sono esposte a una quantità spaventosa di ricorsi per la scellerata idea di cambiare repentinamente, nel cuore dell'estate, i criteri di formazione della graduatoria. Il risultato sarà l'instabilità di tanti colleghi e la mancanza di continuità didattica per tanti ragazzi".
Il dirigente scolastico regionale nega tagli di cattedre. Vero o falso?
"Falso. I tagli riguardano 500 docenti, da aggiungere ai cinquemila degli ultimi sei anni".
Ma non vi preoccupate dei contraccolpi su studenti e famiglie?
Al contrario. La nostra non è un battaglia corporativa: ai tagli di docenti e di classi consegue un oggettivo peggioramento della qualità dell'istruzione. Pensiamo proprio alle famiglie, penalizzate dall'aumento del costo dei libri e del corredo scolastico che a Cagliari è cresciuto del 12 per cento rispetto allo scorso anno"..
Lei parla di nomine virtuali dei supplenti. E denuncia una precarietà dilagante, anche per quanto riguarda i lavori in corso in oltre 1.650 scuole. C'è dunque da pensare che si vivrà un anno terribile?
"Ci battiamo proprio per impedire un decadimento della scuola sarda, colpita dal dramma della dispersione, dell'abbandono di ragazzi nella fascia dell'obbligo. Ci aspettiamo anche un impegno forte di una Regione dalla quale può dipendere un salto di qualità. Ma lo stile di una dirigenza che ricorre a intimidazioni e minacce non fa ben sperare".
Il dirigente Pietrella nega di aver rivolto minacce, ma chiede il rispetto di una legge che prevede la figura del tutor.
"Si segnalano agitazione e tensioni in tantissimi istituti, con il rifiuto esplicito di molti collegi dei docenti di nominare il tutor, il superprofessore al quale la controriforma affida orari, poteri e forse stipendi superiori agli altri. È una figura che nella scuola elementare riporterebbe nei fatti al maestro unico".
È una figura che non piace ai sindacalisti?
"Non piace ai colleghi, di qualsiasi colore, opinione o credo l'idea di tornare indietro di quarant'anni, rinunciando alla collegialità. Non si deve scherzare con le cose serie: il tutor non è passato e non passerà, e non serviranno minacce o intimidazioni per far accettare questo salto all' indietro". (g. g.)