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Unità-Alessandria, una festa contro la riforma Moratti

Si conclude stasera la Festa dell'Unità "a tema". La denuncia di Chiara Acciarini, Ds: "Attenzione, il decreto su Darwin non è mai stato cancellato" Alessandria, una festa contro la riforma Mor...

05/09/2004
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l'Unità

Si conclude stasera la Festa dell'Unità "a tema". La denuncia di Chiara Acciarini, Ds: "Attenzione, il decreto su Darwin non è mai stato cancellato"

Alessandria, una festa contro la riforma Moratti

Tonino Cassarà

ALESSANDRIA Si conclude oggi ad Alessandria, con gli interventi di Andrea Ranieri, Pietro Marcenaro e Luciano Violante, la seconda edizione della Festa nazionale dell'Unità dedicata alla scuola. Si è trattato di una grande occasione di incontro e di dibattiti, che nell'imminenza dell'apertura dell'anno scolastico ha visto coinvolti centinaia di esperti, operatori e amministratori locali provenienti da tutta Italia. La precedente edizione di Forlì aveva dato buoni risultati, ma era stata vissuta comunque come un esperimento. "Tutto lascia prevedere che la Festa tematica sulla scuola possa diventare una tradizione ­ dice la senatrice Ds Chiara Acciarini ­ le modalità organizzative di quest'anno invitano a considerare irrinunciabile l'utilità di questa iniziativa che permette di affrontare in maniera approfondita temi scottanti che, per la loro importanza sociale, richiederebbero sempre una attenta e pacata riflessione". Tutti gli oratori che si sono succeduti dal 25 agosto ad oggi hanno messo in evidenza quanto deleteri siano per la scuola italiana gli effetti della riforma Moratti, "una riforma destrutturante e non condivisa prima di tutto dallo stesso mondo della scuola. Noi, ad Alessandria ­ dice Andrea Ranieri, responsabile nazionale Ds scuola ­ abbiamo voluto discutere su quale sarà la scuola che intendiamo realizzare; la nostra idea è quella di una scuola di reale autonomia. Si tratta evidentemente di una modalità antitetica a quella della riforma Moratti, nella quale paradossalmente si scontrano due modelli di rigido centralismo, molto spesso contrapposti l'uno all'altro: quello dello Stato e quello delle Regioni". Per il segretario nazionale di Cgil scuola, Enrico Panini, si deve "parlare di Legge Moratti e non di riforma, perché al suo interno vi è un attacco frontale alla Costituzione che, di fatto, sposta un diritto sancito rendendolo semplicemente opzionale. La scuola stessa viene trasformata in un supermarket, dove le condizioni sociali di partenza determinano le possibilità di accesso ai prodotti offerti. Si tratta di una legge che evidentemente va superata in blocco sul versante delle proposte che vengono dalla società: un'altra scuola è possibile e deve essere basata sul coinvolgimento e la partecipazione diretta di tutti gli attori del mondo dell'istruzione". E quest'ultimo aspetto della partecipazione è venuto fuori in tutti gli interventi perché, come ha detto Ranieri, "non è possibile immaginare una scuola capace di tenere il passo coi tempi rispettando la possibilità di accesso ai saperi da parte di tutti, se non si sa di cosa effettivamente necessita evitando di farle calare ogni cosa dall'alto".
Fra i numerosi temi affrontati nelle diverse sezioni di lavoro, quello sull'insegnamento della storia ha suscitato interesse particolare perché in questa disciplina "è più palese ­ dice Acciarini - la volontà, constatata e da noi denunciata con una mozione, di fare ideologia sui programmi; si tratta di un'operazione molto netta, anche se nel mondo della scuola si discute soprattutto dei tagli. D'altra parte, è chiaro che è necessario fare un grande lavoro di informazione, perché su molte questioni i fatti non sono noti neppure agli stessi operatori del settore. Per esempio ­ conclude - pochi sanno che la questione Darwin è tutt'altro che superata, anche se si dice che sia rientrata; nei programmi Darwin di fatto è scomparso perché il decreto non è mai stato cancellato". Per Alba Sasso, parlamentare Ds, l'aggressione alla storia "non passa solo attraverso i programmi scolastici, dai quali è sparita la parola fascismo, ma parallelamente viene operata in ogni modo possibile da tutto l'Esecutivo. Così ­dice- siamo costretti ad assistere all'obbrobrio dei tagli alle strutture che, come l'Anpi, si impegnano nella conservazione, ricostruzione e divulgazione della nostra storia. Ne consegue che l'insegnamento di questa disciplina ne esca comunque indebolito. La riforma Moratti, insomma, vuole tornare alla storia celebrativa, con il chiaro intento di non permettere ai ragazzi di capire la realtà in cui vivono".
Lo storico e Vice Presidente della Provincia di Torino, Gianni Oliva, ha affrontato il tema dell'insegnamento della storia ricordando la circolare Berlinguer sull'importanza dello studio del '900 e richiamando l'attenzione sul fatto che nelle scuole superiori lo studio di questa materia si fermi alla prima metà del secolo scorso. Ciò, ha secondo Oliva, effetti negativi sulle giovani generazioni che già non dispongono di riferimenti comuni e finiscono col riconoscersi, in genere, con modelli che poco hanno a che spartire con la loro realtà. La realizzazione della Festa nazionale dell'unità dedicata alla scuola, è stata possibile anche grazie all'impegno della Federazione Provinciale dei Ds di Alessandria "che ­ dice il segretario, Federico Fornaro - ha voluto in questo modo dare un contributo ad un progetto alternativo a quello del centrodestra, nella convinzione che sia necessario fornire a tutti un'eguale opportunità di crescita sociale e culturale".