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Unità-An si scatena: "Carichiamo, dài, carichiamoli"

An si scatena: "Carichiamo, dài, carichiamoli" Il vicequestore cerca di calmare gli animi. La Russa risponde: "Ma chi è lei, si qualifichi... " La Santanchè mostra il dito medio. In serat...

26/10/2005
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l'Unità

An si scatena: "Carichiamo, dài, carichiamoli"

Il vicequestore cerca di calmare gli animi. La Russa risponde: "Ma chi è lei, si qualifichi... "
La Santanchè mostra il dito medio. In serata la Camera approva la "controriforma"

di Natalia Lombardo/ Roma

IGNAZIO LA RUSSA si è sentito "giovane" ieri, "come quando eravamo davanti alle sezioni dell'Msi e la polizia ci consigliava di entrare sennò le prendavamo. Eh... ma oggi dietro mica avevamo la sede missina, c'era il Parlamento", racconta il capogruppo di
An dopo aver capeggiato i suoi deputati piantati in piazza Montecitorio davanti agli studenti che manifestavano contro la riforma Moratti.
Dalla mattina studenti e ricercatori aumentavano sotto l'obelisco, mentre la Cdl in aula, sotto l'occhio vigile di Berlusconi, respingeva le pregiudiziali di costituzionalità presentate dall'opposizione. Ben sapendo di essere una provocazione vivente lì, La Russa, col ministro Landolfi, all'una e mezza esce dal portone principale del Palazzo. Dal sit-in riconoscono a vista il pizzo di 'Gnazio al grido di "quanto sei brutto...". Lui ribatte con un "vieni qua..." e l'elegante Daniela Santanchè fa il gestaccio del dito medio alzato. Dalla piazza arrivano "mafiosi", "siete tutti Lapo Elkan" e un "buffone, fascista...". La Russa gode: "Oh... Finalmente qualcuno che me lo dice...". In aula, due ore dopo, dirà con orgoglio che lo volevano spedire a "Nassiriya". Alle 14 Landolfi, Menia e altri deputati di An restano schierati a braccia conserte oltre l'ingresso del Parlamento. "Vorrei vedere che non mi permettano di guardare", dice Landolfi. Dietro si aggiunge un drappello leghista. Alessio Butti poi si diverte a chiamare "zecche" gli studenti, lui che "nel '93 è stato rinviato a giudizio per un sit-in".
Dalla strada laterale i carabinieri si spostano in piazza e fanno muro con la polizia. I "colonnelli" La Russa, Bocchino, Saia, il sottosegretario alla Giustizia Valentino si rivolgono imperiosi al dirigente dell'ordine pubblico: "Ci dovete far passare", e "se non mi mandate a casa domani vi facciamo passare un bruttissimo guaio". Il vicequestore Pellegrino consiglia gentilmente ai deputati di evitare certi gesti...e di rientrare. Chi è lei, si qualifichi", tuona La Russa con un "questo è un cog...". Poi insiste: "Su, che se voi caricate noi vi veniamo dietro".
Vengono in mente le giornate di Genova, quando Fini, Ascierto e altri erano nella caserma dei carabinieri aizzando gli animi. Ieri, a Roma, a far da cuscinetto tra manifestanti e la polizia sempre più vicina c'erano molti deputati Ds (Leone, Sasso, Fumagalli), altri di Rifondazione (Russo Spena denuncia che "per ordine di La Russa, polizia e carabinieri stanno ad un metro dai manifestanti in assetto antisommossa", ci sono il verde Cento e Diliberto per il Pdci. Una donna alla finestra cala bottiglie d'acqua. Fabio Mussi, Ds, vicepresidente della Camera, scorta Valentina Aprea, sottosegretaria all'Istruzione spedita in missione dalla Moratti: fate entrare una delegazione in Parlamento, trattiamo. Gli studenti dicono no, vogliono lì il ministro e subito il ritiro della riforma.
Prima delle 16 i "colonnelli" di An smontano la guardia e entrano a Montecitorio (su consiglio della presidenza), mentre i commessi della buvette portano bottiglie d'acqua in un carrellino, ordinate da Mussi: dare da bere a studenti e poliziotti. Il "prefetto Mussi" ha la delega sulla sicurezza, è soddisfatto della mossa pasoliniana "per difendere il diritto a manifestare in un clima tranquillo", sorretto in sordina da Casini. Qualche tafferuglio c'è stato poi davanti a Palazzo Chigi, ma è un altro territorio, dicono...
Lo scontro si sposta in aula: la sinistra chiede che si fermi il provedimento; parla il diessino Lolli mentre LaMorte, di An, rumoreggia. Casini minaccia di sospendere la seduta. La Russa sputa veleno contro Mussi per aver "rifocillato" gli studenti, "come fossero in un deserto o sull'autostrada. Un'opera da buoni samaritani non necessaria, ci sono le fontanelle...". E urla a Cento: "Fa bene Cofferati a trattarti per quello che sei...". Dai banchi della destra parte un "Co-ffe-rati".
Fuori gli studenti ci sono ancora. Esce Gustavo Selva, deputato di An che torna ad essere Belva se non lo fanno passare. "A quest'ora avrei già preso il gelato". Gli studenti colgono al volo, uno corre da Giolitti e torna con un cono al cioccolato. Selva sdegnato rifiuta. Il gelato finisce a terra. La Riforma passa con 259 voti. L'opposizione ha abbandonato l'aula per protesta.