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Unità-Andrea Ranieri: La riforma Moratti la stanno già pagando migliaia di bambini

ROMA Andrea Ranieri, responsabile del dipartimento informazione e cultura dei Ds, non ha dubbi: "E' insensato dividersi tra abrogatori e conservatori. Anzitutto è necessario proporre. E le nostre...

04/08/2004
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l'Unità

ROMA Andrea Ranieri, responsabile del dipartimento informazione e cultura dei Ds, non ha dubbi: "E' insensato dividersi tra abrogatori e conservatori. Anzitutto è necessario proporre. E le nostre proposte per riformare la Moratti sono semplici, chiare e condivise da un intero movimento. Quello che è sceso in piazza a più riprese mettendo assieme genitori e insegnanti e contestando aspramente una legge incerta. Tanto che due regioni, Emilia Romagna e Friuli, sono ricorse alla Corte costituzionale per dimostrarne la illegittimità". Rutelli dice che la Moratti va sperimentata e che solo dopo andranno stabiliti i punti su cui intervenire. Lei che ne pensa? Penso che la riforma della scuola sia già stata sperimentata sulla pelle di migliaia di cittadini, bambini inclusi. Un assaggio amaro e che riguarda la scuola di base. In quanto legge-delega è, per sua natura, terreno d'arbitrio e di incertezza. Tuttavia, i decreti attuativi non lasciano sperare nulla di meglio. Lo abbiamo già visto, appunto, con la prima parte della legge, contestata da un movimento forte e coeso, uno dei più ampi e spontanei degli ultimi anni, a dimostrazione che il tema è fondamentale per il nostro Paese. Anche per questo mi auguro che gli italiani non sperimentino mai i passaggi successivi della Moratti. E i punti su cui intervenire? Sono quelli che abbiamo già esplicitato. Pochi ma cruciali. Per prima cosa ci interessa la difesa dell'autonomia della scuola contro il centralismo statale, mantenere ed estendere il progetto educativo per i bambini, ribadire il tempo-pieno e l'estensione dell'obbligo scolastico fino ai 16 anni. La nostra idea è quella di rafforzare la scuola pubblica. Si deve partire da qui, cominciando la discussione da un progetto altro. Sostanziali divergenze rispetto alla legge 53 firmata dal ministro Moratti. Sì, infatti. Ma la priorità, a mio avviso, è dire quello che vogliamo per la scuola italiana, non solo i motivi e le ragioni per cui siamo contro. Ribaditi i concetti e le diversità, l'abrogazione sembra in realtà l'unica soluzione. Indispensabili saranno gli atti di cornice per rovesciare come un calzino la riforma della Moratti. Lo vedremo in sede di programma. Certo è che così come questa legge non può rimanere. Lo abbiamo già detto, e oggi riteniamo di doverlo ratificare con forza. Non fa bene all'Italia e agli italiani, distrugge il sistema pubblico, non forma. Mi sembrano ragioni salienti e da non dimenticare. dan.