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Unità: Arci: rom schedati a scuola Maroni: tutto falso, querelo

La denuncia al meeting antirazzista: c´è l´ordine dei prefetti

15/07/2008
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l'Unità

VLADIMIRO POLCHI

ROMA - Sulla "schedatura" dei Rom, la polemica si sposta dai campi nomadi alle scuole. La denuncia parte dall´Arci: «I prefetti stanno chiedendo di fornire i dati relativi agli alunni Rom, Sinti e Camminanti». La replica arriva dal ministro dell´Interno: «Accuse false e prive di fondamento; d´ora innanzi alle diffamazioni risponderò con le querele».
Il caso scoppia al Meeting antirazzista di Cecina. L´Arci denuncia che i prefetti, su disposizione del Viminale, starebbero pretendendo dai dirigenti scolastici l´elenco degli alunni frequentanti, o nuovi iscritti, stranieri e soprattutto rom. Ne nasce un botta e risposta col ministro dell´Interno: «Ho deciso - è la replica di Maroni - di non rispondere più agli insulti, compreso quest´ultimo dell´Arci che definisce la nostra azione come discriminatoria e razzista. Non posso più accettare come ministro di essere trattato in questo modo sulla base di accuse false. L´Arci sta facendo una campagna denigratoria e d´ora in avanti presenterò querela per diffamazione». A stretto giro arriva la controreplica di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell´Arci: «E´ lo stesso ministero dell´Interno a confermare la richiesta di dati sugli studenti stranieri nelle scuole. Ho parlato con il capo del dipartimento libertà civili, il prefetto Mario Morcone, che mi ha confermato che ogni anno il ministero chiede i dati sulla presenza degli alunni stranieri». Dunque qual è la novità? «Per la prima volta, quest´anno - risponde Miraglia - sui moduli (e uno ce l´ha mandato una insegnante di Modena) si chiede di avere i dati specifici su Rom, Sinti e Camminanti». Chiamato in causa, il prefetto Mario Morcone si smarca: «Dopo aver tentato una sgradevole strumentalizzazione del nulla, Filippo Miraglia cerca di salvare la propria verginità tirandomi in ballo». Morcone sostiene infatti che non c´è nessuna "schedatura" , ma solo «una circolare del 2003 diretta ai consigli territoriali per l´attività di monitoraggio della presenza e della vita degli stranieri in Italia» e che coinvolge anche il mondo delle associazioni. Nella polemica interviene poi la prefettura di Napoli, che da un lato smentisce che dal Viminale sia «pervenuta alcuna richiesta» di una schedatura degli studenti rom; dall´altra conferma che «il commissario per l´emergenza nomadi in Campania sta verificando presso la direzione scolastica regionale le dichiarazioni rese dai censiti degli insediamenti nomadi circa la frequenza della scuola dell´obbligo da parte dei propri figli». Insomma, un controllo sulla scolarizzazione dei rom, almeno a Napoli è in corso. Come peraltro previsto nelle ordinanza speciali del 30 maggio scorso.
E mentre a Roma è pronto a partire il censimento, il presidente Ue, José Manuel Barroso, chiede che si trovi «una soluzione compatibile con i principi europei».