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Unità: Attenti a non deludere

Non nasce sotto i migliori auspici l'incontro d'oggi tra i sindacati e il nuovo governo di centrosinistra, sulla ormai famosa "manovra bis"

12/06/2006
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l'Unità

Bruno Ugolini

Non nasce sotto i migliori auspici l'incontro d'oggi tra i sindacati e il nuovo governo di centrosinistra, sulla ormai famosa "manovra bis". I sindacati sono sul piede di guerra, ribadiscono le loro richieste, dichiarano la loro insoddisfazione. Chiedono in sostanza una vera "concertazione", respingono la cosiddetta politica dei due tempi, ovverossia prima il risanamento, i sacrifici e poi lo sviluppo e l'equità. La Confindustria mugugna sull'ipotesi di attuare i cosiddetti interventi sul costo del lavoro (il cuneo fiscale) premiando le aziende innovative e non tutte le aziende, senza discriminazioni. È una situazione di disagio con aspetti paradossali perché tutto nasce dalle cosiddette "anticipazioni", non da proposte e scelte reali, concrete, messe nero su bianco. È come se fossimo di fronte ad un fuoco di sbarramento determinato sovente da parole in libertà che, certo, sarebbe bene non fossero pronunciate. Proprio perché la situazione dei conti pubblici è quella che è e deve essere affrontata. Adottando quei criteri di "serietà" che dovrebbero essere un segno di distinzione rispetto alla precedente legislatura e ai suoi fuochi d'artificio, imperniati sulla cosiddetta "finanza creativa". I giornali, fanno spesso il loro mestiere e non sono frenati dal rischio di gettare benzina sul fuoco. E così leggiamo titoli sull'ormai vicina "stangata" e poi su una ridda di voci e supposizioni su quel che il governo sarebbe intenzionato a fare. Si va dall'aumento dell'Iva, alla revisione delle rendite catastali, a nuove riforme pensionistiche punitive per le donne, in un crescendo impressionando. Non è un bel sapere. Un tentativo di chiarimento a tale groviglio di supposizioni è venuto nel recentissimo convegno di Santa Margherita Ligure, organizzato dai giovani della Confindustria. Qui tre ministri, Pier Luigi Bersani, Cesare Damiano e Massimo D'Alema hanno parlato su temi centrali come la politica fiscale e la politica del lavoro, esprimendo argomentate posizioni che magari non hanno convinto gli imprenditori ma che non si esponevano a banali contestazioni e strumentalizzazioni. Mentre lo stesso Romano Prodi e Tommaso Padoa Schioppa, in altre sede, hanno spiegato a sindacati e Confindustria come non si sia di fronte ad alcunché di definito. L'incontro d'oggi è fatto proprio per esaminare quel che si potrebbe fare e non fare. È la ricerca del consenso. È un metodo molto diverso rispetto a quello adottato nel passato, quando a Palazzo Chigi si convocavano le parti sociali solo per "informare". Quel che ci vuole in tali frangenti, lo ha detto bene il segretario dei Ds, Piero Fassino: «Occorre in tutti maggior freddezza e prudenza». Sagge parole. Il popolo del centrosinistra, il popolo dell'Unione vive questi giorni in trepida attesa, spesso sconcertato. Bisogna stare molto attenti a non deluderlo.