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Unità: Bidelli e segretarie:in 18mila rischiano

Personale Ata

28/09/2006
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l'Unità

gi.pa.

«Sono un fiume in piena». Alessandro Tatarella, 36 anni, collaboratore scolastico, guadagna 900 euro al mese ed è «più che deluso» dalla bozza della finanziaria. Da 10 anni lavora in un liceo scientifico della capitale. Alessandro è assunto di ruolo, e per sua fortuna non è una delle 18mila persone che rischiano il posto, con il paventato taglio del 6% del personale Ata. Collaboratori scolastici, personale tecnico e amministrativo: in totale circa 260mila persone, su cui la bozza del Dpf punta il dito. Sono gli ingranaggi segreti che permettono al «sistema scuola» di funzionare, già adesso con mille difficoltà, superate solo grazie alla polivalenza e alla buona volontà di queste stesse persone. I tagli c’erano già stati nel quinquennio Berlusconi (quasi 30.000 posti in meno) e oggi riguarderebbero soprattutto gli assistenti amministrativi e i collaboratori scolastici, quelli che una volta si chiamavano bidelli. Vigilanza sui ragazzi, pulizia degli istituti, apertura e chiusura degli stessi: sono questi i compiti essenziali dei collaboratori scolastici. Un lavoro oscuro ma senza il quale le aule rimarrebbero vuote. «Quando si parla di scuola - dice Alessandro - si guarda soprattutto al aspetto didattico, ma facciamo anche noi parte di questo ingranaggio. Se non è presente il personale Ata, ad esempio, un insegnante non può neanche fare lezione». Personaggi un po’ mitici, i bidelli: «Si vuol far scomparire una figura intermedia - spiega Alessandro - che svolge un ruolo importantissimo anche nel rapporto fra insegnanti e alunni. Proseguendo su questa strada il governo farebbe dei gravi danni alla scuola e non era certo quello che ci aspettavamo da questa coalizione».