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Unità: Cacciare i fannulloni?La vera sfida è motivare i prof»

La nuova scuola di Fioroni vista dalla parte di un preside «Provvedimenti giusti, ma i problemi prioritari sono altri»

07/09/2007
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l'Unità

di Massimo Palladino / Roma

PROBLEMI Tante novità apprezzate dalle famiglie dei ragazzi, dai docenti, dai sindacati, ma anche qualche mugugno a cominciare dalla linea dura contro i fannulloni. Sono le proposte del ministro Fioroni per la scuola post Moratti. «Rimuovere le mele marce
che ci sono nel corpo docente è un investimento per la quasi totalità dei docenti» aveva detto in questi giorni il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni. Dichiarazioni che sollevano qualche perplessità in chi nella scuola ci lavora. «Mi sembra che nella scuola italiana ci siano ben altri problemi» commenta Antonio Valentino preside all’ Istituto Itis Altiero Spinelli a Sesto S.Giovanni, alle porte di Milano.
Preside secondo lei è un’operazione d’immagine o c’ è effettivamente la volontà di dare un segnale forte?
«Staremo a vedere. Quello che dico è che le difficoltà nella scuola si manifestano in un altro modo. Gli insegnanti sono demotivati, non c’è formazione, manca uno sviluppo professionale, si parla di rinnovo di competenze senza mettere in campo risorse adeguate...».
Ma non può negare che alcuni comportamenti sia di docenti che di personale amministrativo danno della scuola una visone non certo positiva.
«Sono situazioni isolate, lo dice anche il ministro».
Nella sua carriera, di fronte a situazioni “critiche” come si è comportato?
«Un preside di fronte ad atteggiamenti negativi può arrivare a “ammonimenti scritti” e informare della situazione anomala la dirigenza scolastica regionale. Sarà questa a decidere sanzioni disciplinari che possono prevedere , dopo l’ invio di ispettori scolastici, anche la sospensione dagli incarichi».
Quindi in caso di assenze sospette...
«...posso mandare la visita fiscale e girare la pratica alla dirigenza che provvederà alla esecutività delle sanzioni».
Torniamo al ministro Fioroni e alla sua dichiarazione d’intenti contro i fannulloni.
«Se il provvedimento si attiene alle procedure e cioè velocizza gli interventi della dirigenza scolastica e se prevista, l’erogazione della sanzione, va bene. Ci guadagnano tutti. Ma se deve essere uno strumento sanzionatorio dato al dirigente scolastico, beh qualche dubbio ce l’ho».
È un argomento tabù, ma si può intervenire sostenendo che l’insegnante non fornisce un’adeguata preparazione ai ragazzi?
«Anche qui occorre andare cauti. Certo se un dato professore non dà nessun compito in un trimestre, se non interviene alle riunioni e se magari anche le famiglie segnalano un certo malcontento, in altre parole siamo di fronte ad una pluralità di interventi, allora il preside richiede alla dirigenza regionale l’intervento degli ispettori».