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Unità-Calamità: Moratti a colpi d'accetta anche contro la geologia

A Firenze 7.000 geologi a convegno: "Sbagliato accorpare geologia a scienze naturali. Se le istituzioni ci ascoltassero in Italia ci sarebbero meno disastri ambientali" Calamità: Moratti a col...

22/08/2004
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l'Unità

A Firenze 7.000 geologi a convegno: "Sbagliato accorpare geologia a scienze naturali. Se le istituzioni ci ascoltassero in Italia ci sarebbero meno disastri ambientali"

Calamità: Moratti a colpi d'accetta anche contro la geologia

Giovanni Squarci

FIRENZE Un convitato di pietra è stato invocato a margine del convegno mondiale di geologia in corso a Firenze. Si tratta del ministro dell'Istruzione, università e ricerca scientifica (Letizia Moratti) che ha recentemente proposto l'accorpamento della laurea specialistica in geologia alle scienze naturali. A invocare il ministro è stato Pietro Antonio De Paola, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, l'associazione dei 15mila professionisti italiani che studiano terra e minerali. Sono riuniti a Firenze per il loro convegno nazionale, all'interno di quello mondiale che prevede la partecipazione di circa 7000 scienziati.
Perché i geologi italiani sono contrari a questa proposta?
"Abolire la laurea specialistica in scienze geologiche - risponde De Paola - accorpandola nell'ambito delle scienze naturali significa mantenere solo tre anni di formazione specifica in geologia, ossia solo un primo generico livello di studi. Un tempo palesemente insufficiente per apprendere la complessità della nostra scienza che è in continua evoluzione. In Argentina, per fare un esempio, i geologi si formano nell'arco di 6 - 8 anni ".
Che cosa è cambiato nello studio della geologia?
"Lo studio di questa branca della scienza, grazie alle recenti scoperte è diventato particolarmente impegnativo. Abbiamo capito che per comprendere fenomeni locali è necessario far riferimento alla complessità dell'intero sistema planetario. La geologia attuale si rifà alla fisica della complessità, all'analisi dei sistemi olistici, ossia allo studio dell'insieme delle variabili e dei rapporti causa-effetto che, anche indirettamente, sono responsabili dei fenomeni geologici. Non è più possibile studiare la terra per settori, bisogna capirla nella sua complessità globale. Per questo la formazione è cruciale".
Cosa si sta facendo per migliorare le conoscenze specialistiche?
"Siamo l'unica entità professionale che ha autofinanziato un'autonoma istituzione formativa, "l'Alta scuola per le applicazioni della geologia", sottoscrivendo una convenzione con l'università La Sapienza per consentire ai geologi professionisti l'applicazione dei risultati della ricerca".
C'è sufficiente attenzione per la situazione geologica del territorio italiano?
"Se le istituzioni ci ascoltassero in Italia ci sarebbero meno disastri naturali. C'è una sorta di dimenticanza dei problemi geologici nel nostro Paese. Questo è un errore perché la penisola è particolarmente soggetta, per la sua conformazione a: terremoti, frane, alluvioni e fenomeni vulcanici. Tutto questo viene sistematicamente ignorato dalle istituzioni che si ricordano dei geologi solo dopo che è avvenuto un disastro. Un grave errore perché la geologia è una scienza predittiva in grado di fare prevenzione".