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Unità-"Caro Ulivo parla più chiaro"

"Caro Ulivo parla più chiaro" Viaggio nelle feste dell'Unità. "Rutelli? Non si comporta come uno di sinistra..." Andrea Bonzi BOLOGNA Tutto da rifare. A un eventuale governo ...

05/08/2004
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l'Unità

"Caro Ulivo parla più chiaro"

Viaggio nelle feste dell'Unità. "Rutelli? Non si comporta come uno di sinistra..."

Andrea Bonzi

BOLOGNA Tutto da rifare. A un eventuale governo di centrosinistra, il popolo delle feste dell'Unità chiede innanzitutto di riparare i danni fatti da Berlusconi e dai suoi alleati. Con buona pace della proposta del leader della Margherita Francesco Rutelli, non c'è praticamente nulla da salvare delle riforme portate avanti dal centrodestra.
Dalla piccola festa di sezione della periferia bolognese alla grande iniziativa di livello provinciale, il coro dei volontari che lavorano tutte le sere negli stand è infatti sempre lo stesso: tra tagli alla Sanità che si ripercuotono sul costo delle prestazioni mediche, improbabili riforme scolastiche e decreti "salva-ladri" dopo i quali la legge non appare più uguale per tutti, le manovre dell'esecutivo hanno moltiplicato le incertezze dei cittadini. Che chiedono invece qualche sicurezza in più, soprattutto per l'avvenire dei propri figli.
Il nostro viaggio inizia a Bologna, dalla festa della sezione Calari-Carloni, nel Quartiere popolare del Reno, che anche quest'anno ha deciso di autofinanziarsi allestendo un ristorante (una trentina di tavoli in tutto) all'interno dello spartano capannone della bocciofila.
Una sessantina di volontari che prestano servizio gratuito, pronti a sfornare primi e costolette, verdure grigliate e porzioni di polenta agli avventori: tutte le sere servono piatti non solo ai fedeli della Quercia, ma anche a cattolici e non iscritti al partito, poiché la Casa del popolo è ormai un punto di riferimento della zona.
Tra un boccone e l'altro si discute animatamente, magari per mandare a quel paese un governo "che ci ha riempito di ansie per il futuro - spiega Turrito Franceschini detto Turi, responsabile dell'organizzazione della festa -. C'è la paura che il welfare si sgretoli e che il Servizio sanitario nazionale non riesca ad assistere le tante persone anziane che frequentano la nostra Casa del popolo". Un senso di incertezza "vissuto anche dai giovani - continua Turi -, costretti ad andare avanti con contratti semestrali o addirittura mensili, senza prospettive certe. E sì che fortunatamente hanno una mentalità ben diversa dalla nostra e sono disposti a cambiare lavoro con facilità".
Non è paura del nuovo, insomma, ma la certezza "di essere la prima generazione che starà peggio di quelle passate - aggiunge Sandra Gubellini, 35 anni, già un mandato di consigliera di Quartiere alle spalle -. Mi sento privilegiata perché ho un lavoro fisso, ma ho colleghi bravissimi, laureati e dottorandi, che lavorando di sei mesi in sei mesi, con contratti di collaborazione o a progetto".
E la cosa paradossale, osserva la giovane chimica, "è che la società ti chiede altro. Perché se vai in banca ad accendere un mutuo per una casa o la copertura per comprarti un'automobile te li negano proprio perché non garantisci una busta paga tutti i mesi". A un ipotetico governo di centrosinistra Sandra chiede "primo, di vincere le prossime elezioni politiche, che non è affatto scontato, poi di concentrare l'attenzione sulle fasce più deboli della popolazione, garantendo loro sanità, asili e scuole. Non è questione di 50 euro in più o in meno in busta paga, ma di una base per ricostruire quel senso di giustizia sociale che sta venendo progressivamente a mancare".
Le fa eco Ines Ferrari, una signora che la prima festa dell'Unità l'ha organizzata a 16 anni, quasi cinquant'anni fa, quando "con mio marito partivamo al sabato notte, dopo aver finito di lavorare, e poi tornavamo il giorno dopo. Tutto quello che potevamo fare l'abbiamo fatto, perché quando ci credi fai le cose fino in fondo". Al contrario di quanto affermato da Rutelli, per Ines, oggi pensionata, "sono tanti i provvedimenti da cancellare di questo governo. Le persone anziane come i miei fanno fatica ad andare avanti, i prezzi andrebbero calmierati e anche per gli affitti bisognerebbe fare qualcosa". Preoccupazioni che vanno oltre le difficoltà familiari: se il centrosinistra andasse al potere "vorrei che annullasse il pacchetto di leggi che Berlusconi ha fatto apposta per lui - sottolinea Ines - e che magari risolvesse questo benedetto conflitto d'interessi".
Cambiano i volti ma la musica è sempre la stessa. A Bosco Albergati, al confine tra Modena e Bologna, c'è una delle feste di maggiore incasso di tutta Italia. La posizione, laterale alla via Emilia, è infatti strategica e l'anno scorso i quasi 50 stand allestiti nell'area hanno incassato ben un milione di euro. Eppure anche lì simpatizzanti e volontari, già al lavoro dal pomeriggio per preparare i coperti, vedono l'uscita del leader della Margherita come fumo negli occhi. "Rutelli? Non so mica se è di sinistra", taglia corto Claudio Zani, elettricista. Con l'amico metalmeccanico Gianni Viesti danno una mano ai tavoli "da una vita" e sono concordi nel criticare l'ex sindaco di Roma: "Ci vorranno almeno tre anni per riparare i danni fatti da Berlusconi - continuano -, l'ha detto chiaramente anche Pierluigi Bersani, l'altra sera, proprio qui dal palco. Forse lo farà per attirare i voti dei moderati, ma le parole di Rutelli mi sembrano strumentali, non si può prima criticare e poi far marcia indietro". Anzi, ci vuole "un punto di riferimento - osservano Gianni e Claudio -. Anticipate o no, alle elezioni il centrosinistra deve arrivare con un programma chiaro, altrimenti si cade nella vecchia logica delle poltrone".
Per prima cosa, "è necessario mettere mano alla distribuzione del reddito - aggiungono i due amici - perché pensionati, operai e famiglie monoreddito non arrivano alla fine del mese". Mancano i soldi, e la caduta di potere d'acquisto si ripercuote anche nel microcosmo della festa: viene più gente ma spende meno, e sono in tanti "quelli che chiedono un piatto vuoto in più, per fare a metà della pasta o della pietanza", fa sapere Gianni che bolla come "la più odiosa" delle nefandezze targate centrodestra la legge sulla procreazione assistita. Quella votata da Rutelli, sarà un caso? "Beh, lasciamo libertà di coscienza..." conclude laconicamente Gianni.
Un altro Gianni - che di cognome fa Bertuzzi e gestisce l'osteria "Stallo del pomodoro" per la prima volta in trasferta a Bosco Albergati - ironizza: "Il peggio è che Berlusconi e i suoi siano al governo". Ma diventa subito serio: "Una volta che sei maggioranza - sottolinea il cuoco, ex cassintegrato Fiat - dovrai elaborare una politica che prima dovrà recuperare i disastri di questi qui, e poi pensare ad andare avanti. Con Prodi abbiamo tappato i buchi dei Forlani e dei Craxi, ma non siamo riusciti a fare molto altro". Su Rutelli, Gianni ha le idee chiare: "Per parlare così forse avrà bisogno di emergere, temendo di restare ai margini una volta che Romano Prodi sarà riconosciuto come il leader della coalizione".
Il peggio del signor B.? Gianni è sicuro: "Tacere la voragine che ha creato Tremonti. Un ammanco che ci toccherà coprire nei prossimi due o tre anni. Ma anche la legge 30 non scherza, è servita solo a precarizzare l'occupazione". Le pensioni invece "prima o poi andavano toccate, si sa che tra vent'anni i soldi non basteranno - chiude l'oste -. Avremmo dovuto ritoccarle forse in modo più rigoroso ma con l'occhio avanti, in un disegno che privilegi le generazioni future".
Nella vicina gelateria della festa lavorano Sergio Bavieri e Dina Turrini, bolognesi doc, convinti che serva al Paese "un progetto chiaro. Nessuno chiede la luna, ma speriamo che il centrosinistra arrivi alle elezioni con un programma serio e definito. È ora di finirla con i litigi e i cambiamenti di linea improvvisi, come quello di Rutelli". L'elenco degli errori del governo "sarebbe troppo lungo - concludono Sergio e Dina -. Il diritto alla Sanità è la prima cosa da tutelare, ma più che discutere delle riforme dannose, bisognerebbe individuare quello che questo esecutivo non ha fatto e mandare un messaggio chiaro, di svolta, agli elettori".