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Unità-Ciampi: è dovere delle istituzioni garantire una scuola di qualità

Il capo dello Stato a Enna incontra gli studenti: "Si deve fare molto di più per i giovani" Ciampi: è dovere delle istituzioni garantire una scuola di qualità Vincenzo Vasile DAL...

18/11/2004
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l'Unità

Il capo dello Stato a Enna incontra gli studenti: "Si deve fare molto di più per i giovani"

Ciampi: è dovere delle istituzioni garantire una scuola di qualità

Vincenzo Vasile

DALL'INVIATO ENNA E ora tocca alla politica scolastica: Carlo Azeglio Ciampi a Enna in un caldo incontro con gli studenti di una Università nuova di zecca e in un'assemblea con le autorità locali prende di petto un altro tema che gli sta a cuore. I giovani. Non si fa abbastanza per loro, "si deve fare molto di più", dice in tono accorato. E non ci vuol molto per notare come questa manifestazione in Sicilia si svolga in coincidenza con la discussione parlamentare sui "tagli" nella Finanziaria, che colpiscono proprio l'istruzione pubblica come ha "scoperto" la stessa Letizia Moratti, e proprio all'indomani degli scioperi studenteschi.
Il presidente sin dal suo primo intervento, di fronte agli amministratori locali, è molto netto: tra i compiti, anzi tra i "doveri" dei poteri pubblici ­ osserva - c'è quello di offrire ai giovani la possibilità di frequentare "scuole di ogni grado" e quello di "rendere più facile l'accesso a un'educazione universitaria, o comunque professionalmente elevata". Poco più tardi in un'aula poco distante è il presidente del Consiglio nazionale degli studenti universitari, Nuccio Muratore, in un incontro informale, a sollecitarlo pubblicamente: "Signor presidente, le chiediamo di essere garante del diritto allo studio e dello sviluppo della ricerca scientifica, ma di essere soprattutto sostenitore e garante dei nostri sogni che sono tanti. Non sempre il diritto allo studio è consentito a tutti i livelli. La riforma dell'università e della scuola ci appaiono poco chiare, ci sembrano improvvisate e non condivise con il popolo e i cittadini del futuro".
Ciampi non si sottrae. Incita i ragazzi a fare della nuova università ennese, destinata a diventare il quarto polo dell'istruzione superiore in Sicilia, un "centro di formazione civile", nel ricordo, a tratti commosso, a tratti divertito degli anni della gioventù: "All'università incontrai mia moglie, parlo di numerosi decenni fa. Sono solo 58 anni che siamo sposati". Il presidente sollecita gli studenti all'impegno: "L'università è una scuola di vita che insegna a operare nella vita. Io stesso ho acquisito una coscienza civile in quegli anni, per merito degli insegnanti e anche dei miei colleghi. È importante che voi studenti scambiate opinioni e esperienze. A voi ragazzi raccomando di avere ideali, di crederci, di battervi per essi quotidianamente. Di non disperare mai". Ancora una nota autobiografica: "La mia generazione ne ha avuti tanti di motivi per disperarsi, ma non l'abbiamo fatto".
Coltivare la speranza può apparire un appello quanto mai stridente con una realtà come quella di Enna. Le autorità locali ricordano nei loro interventi i record negativi di un capoluogo di provincia che vive il paradosso di essere geograficamente il più alto d'Italia, e di trovarsi spesso in fondo alle statistiche sul tenore e la qualità di vita. Ciampi invita a concertare, a fare insieme, ma non tace che "diversi fattori debbono agire contemporaneamente. E uno di questi fattori è l'intervento delle autorità di governo centrale"; per le infrastrutture, e, per l'appunto, per l'istruzione scolastica e universitaria. Obiettivi che "per la maggior parte sono fuori portata per le autonomie locali, e rappresentano una condizione preliminare" per lo sviluppo. Si tratta ­ ammonisce ­ di veri e propri "doveri".
Ed è sottintesa, ma palpabile l'amarezza di Ciampi nei confronti di chi vi si sottrae.