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Unità: Colpo di frusta, o si rischia l’impoverimento»

Allarme della Corte dei conti sullo stato delle finanze. Chiesti interventi sulle pensioni

29/06/2006
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l'Unità

Roma

b. di g.

LA CORTE DEI CONTI punta il dito sulla spesa pubblica corrente e sulle tre grandi voci di bilancio: previdenza, pubblico impiego e sanità. Ed è subito allarme

nelle file sindacali. «Il giudizio della Corte sulle pensioni peserà moltissimo sul confronto con il governo che riprenderà domani (oggi, ndr) a Palazzo Chigi», dichiara a margine Luigi Angeletti. È chiaro che è la previdenza la bomba a orologeria piazzata dai giudici contabili, che con il presidente Francesco Staderini denunciano una «situazione sempre più grave» dei conti pubblici. «Bisogna valutare se non è il caso di dare subito un colpo di frusta - dichiara Staderini sull’ipotesi di una manovra correttiva - che insieme alle misure di rigore sia in grado di ridare slancio all’economia». Niente rinvii, la correzione va fatta quanto prima.

Così come è urgente per il Paese - secondo la Corte - intervenire sulle pensioni. L’auspicio è quello di alzare l’età pensionabile a 62-63 anni, contro la media attuale di pensionamento effettivo di 59 anni e 4 mesi. Media che scende a 56 anni se si escludono le pensioni di reversibilità. «È una delle più basse in Europa - spiega il presidente - mentre il nostro Paese ha una quota di spesa previdenziale sul Pil tra le più alte dell’Unione. La spesa pensionistica è pari al 13,8% del Pil, contro il 12,1 della Francia, l’11,8 della Germania, il 9,4% della Spagna e il 5,5% del Regno unito». Staderini ha ricordato il giudizio favorevole della Corte sulla riforma del governo Berlusconi ma le critiche «sul rinvio al 2008, che sta dando luogo a contestazioni e a rimesse in discussione delle decisioni - spiega il presidente - e dello “scalino” che il rinvio ha comportato». Oggi il consiglio della Corte, dunque, è «diminuire lo “scalino”, graduarlo nel tempo, ma a condizione di arrivare ad un obiettivo superiore ai 60 anni». escludendo però dalla platea i lavoratori che svolgono attività usuranti.

Una cura pesante per una situazione dei conti pubblici che va sempre peggiorando. «Per l'anno in corso non è prevedibile un miglioramento: il deficit/pil è stimato al 4,1-4,2%, anche 4,3% secondo i più pessimisti - dichiara Staderini - anche il debito è destinato a aumentare. C'è da sperare in una inversione di tendenza nel 2007 che potrebbe essere agevolata dalla ripresa, ma occorrono riforme strutturali da lato della spesa». Per questo non è priva di fondamento la manovra annunciata di 40-45 miliardi. Il presidente non esclude la necessità di pattegiare con l’Ue un prolungamento dei termini per il rientro del deficit sotto la soglia del 3% del Pil.

Sulla spesa pubblica pesano anche le frodi ai danni dell’Ue, la «malagestione», la corruzione e la concussione, il ricorso genralizzato alle consulenze esterne: tutti fenomeni denunciati con fermezza dal procuratore generale Claudio De Rose, che ha annunciato anche l’intenzione di valutare il peso economico di questi comportamenti poco rispettosi delle leggi. Il procuratore ha anche chiesto che la Corte abbia voce in capitolo nell’ambito della stesura della manovra bis e della finanziaria 2007. Quanto al pubblico impiego, «vi è l'esigenza di ridefinire gli indirizzi della contrattazione nel pubblico impiego e le normative sulle assunzioni e sui blocchi, in modo da fronteggiare la questione assai grave del sistematico sforamento, da parte dei redditi da lavoro delle amministrazioni pubbliche, di ogni limite prefissato», silegge nella relazione al rendiconto dello Stato. A poco servono in questo campo tagli generalizzati: meglio agire settorialmente valutando gli effetti dei risparmi. Altrettanto risicate sono le risorse che si possono risparmiare tagliando auto blu e alle spese di rappresentanza. Discorso diverso quello sulla sanità, che è un settore in cui la spesa è vista in aumento a seguito dell’invecchiamento della popolazione. Imporre dei tetti significa in questo caso provocare sforamenti obbligati. Anche qui occorre mettere in atto strategie d’intervento complesse. «A volte funzionano i ticket e altre volte no», spiega Staderini. Come dire: non esiste una ricetta unica. Sta di fatto che la spesa corrente nel 2005 è cresciuta molto a scapito di quella in conto capitale: una tendenza molto pericolosa soprattutto per l’andamento della crescita del Paese.

Bocciatura senza appello per le cartolarizzazioni immobiliari dell’ex ministro Giulio Tremonti, mentre la Corte si accinge oggi a valutare l’esposto del ministro Antonio Di Pietro sul bilancio Anas.