Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unità: «Computer e WiFi per i maturandi». Ma ancora non si vedono

Unità: «Computer e WiFi per i maturandi». Ma ancora non si vedono

Nella regione devastata dal sisma il taglio degli organici è di 1.108 posti.

15/04/2009
Decrease text size Increase text size
l'Unità

Giulia, studentessa dell’Aquila presso un istituto tecnico, è convinta che la scuola sia finita per via del terremoto ed ora «trema» per le «voci» che girano sotto le tende dei campi: «Un 6 politico per tutti, e l’anno scolastico è salvo. Ma io - precisa la ragazza ora ospite della nonna a Chieti - avevo la media dell’otto». A sentire il ministero dell’Istruzione le cose non stanno proprio così. I bambini e i ragazzi torneranno a scuola: sono 18mila gli studenti rimasti fuori dai banchi. Ma al momento non si conosce una data per la ripresa delle lezioni. In Abruzzo le scuole sono ancora chiuse: si attende la fine delle verifiche tecniche sugli edifici per valutare l’agibilità o meno. Ma all’Aquila non c’è più una struttura scolastica in piedi e neppure una tenda è stata allestita, al momento, per tale scopo.

Tuttavia il Miur rilancia quanto già detto prima di Pasqua: la scuola WiFi (senza fili). Gli alunni delle zone colpite dal sisma possono iscriversi in tutte le scuole della regione. All’Aquila verranno allestite tensostrutture per riprendere la didattica: classi unificate di prima e seconda elementare, idem per le terze, le quarte e le quinte, tutte con lavagne interattive. E per gli studenti adolescenti? Chi dovrà preparare la maturità studierà alla scuola virtuale: verrà fornito di un pc portatile ed una chiave per la connessione a Internet e seguirà - con l’ausilio di cuffie e microfono - i compiti e le lezioni suddivisi per classi virtuali, «grazie al contributo di solidarietà di docenti di tutta Italia che faranno lezione e interrogazioni via web», ha precisato la Gelmini. Solo uno spot? Nessun pc tecnologico è stato finora consegnato. Ma non è detto che accada: la Gelmini oggi è in Abruzzo. E chissà se da lì si renderà conto che sarebbe il caso di accogliere l’invito dei sindacati della scuola di sospendere la riforma ammazzacattedre almeno per i prof e le maestre d’Abruzzo. Nella regione devastata dal sisma il taglio degli organici è di 1.108 posti.