Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unità:Con 1200 euro neanche l’anzianità?

Unità:Con 1200 euro neanche l’anzianità?

Gli stipendi

28/09/2006
Decrease text size Increase text size
l'Unità

Gianni Parrini

Arturo Ghinelli, 56 anni, è insegnate in una scuola elementare di Modena. È entrato di ruolo nell’ottobre del ‘69: il suo primo stipendio era di 111.000 lire. Dopo 37 anni di servizio, è arrivato a guadagnare 1.200 euro al mese, molto meno di un suo collega straniero con pari anzianità. Com’è noto, infatti, gli stipendi degli insegnanti italiani sono fra i più bassi d’Europa. Secondo un rapporto dell’Ocse, un docente italiano della scuola primaria, raggiunto il massimo della retribuzione, guadagna circa 34.000 dollari all’anno contro una media europea di oltre 40.000. La stessa differenza permane anche per gli insegnati delle scuole secondarie. L’Italia è indietro anche per il numero di anni necessario a raggiungere il massimo della retribuzione: 35 contro i 24 della media Ocse. Con questa situazione la Cgil scuola è in allarme per il possibile taglio del 50% degli scatti di anzianità automatici, l’unico meccanismo che permetteva, seppur in maniera modesta, di incrementare lo stipendio. «Se ci viene tolta anche questa possibilità - commenta Arturo - che prospettive ci sono per i giovani che si affacciano a questa professione?». «La parola “tradimento” - spiega - è quella che rende meglio lo stato d’animo degli insegnati. Abbiamo dato il nostro contributo alla vittoria dell’Unione, credendo in un programma che parlava di “rilancio della formazione” e lo metteva al primo punto per il risanamento dell’Italia. Se la risposta è contenuta nella bozza della finanziaria uscita due giorni fa, non si capisce cosa distingua questo governo dal precedente». La bozza del Dpf delega al contratto nazionale - peraltro scaduto a fine 2005 - il compito di stabilire «come» operare questa riduzione.