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Unità: Contratti, Brunetta concede solo la mancia

Statali, i sindacati insorgono

24/09/2008
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l'Unità

di Felicia Masocco/ Roma

Il metodo Marchionne diventa legge. Così come accadde per i metalmeccanici della Fiat che in pieno rinnovo contrattuale si videro anticipare gli aumenti unilateralmente dall’azienda (una mancia, secondo i sindacati), la Finanziaria approvata prevede che il ministro della Pubblica amministrazione possa erogare somme a mo’ di anticipo ai lavoratori del pubblico impiego. Una novità che tradotta significa la fine di ogni negoziato con i sindacati, la norma prevede infatti anticipi fino al 90% dell’inflazione programmata e se, come e quando darli lo deciderà il ministro. Alla contrattazione con i rappresentanti dei lavoratori di fatto resterebbero le briciole. Il Consiglio dei ministri ha poi confermato che le risorse per i rinnovi contrattuali sono pari a meno di tre miliardi. Insufficienti secondo i sindacati che all’unisono, per l’una e l’altra cosa, minacciano forme di lotta più aspre, cioè lo sciopero.
Il riferimento all’inflazione programmata dice anche che il ministro Renato Brunetta non ha intenzione di attendere l’esito del tavolo tra sindacati e imprese per la riforma del modello contrattuale che proprio oggi vedrà un nuovo round. Anzi. Mentre Confindustria ha abbandonato il parametro dell’inflazione programmata, Brunetta lo resuscita. Con il risultato che settore pubblico e settore privato avranno parametri diversi. «Nemmeno la proposta di Confindustria si spinge fino a tanto - dichiara il leader di Fp Cgil Carlo Podda -. Se la norma viene confermata demolirà il sistema di relazioni sindacali con un salto indietro di 25 anni, cioè a prima della legge quadro del 1983».
In tutto questo le risorse sono quelle che sono: 2,835 miliardi ai quali si aggiungono incentivi e premi per i più meritevoli, non quantificati. Ci sono poi i 595 milioni che il precedente governo aveva previsto per la vacanza contrattuale. Secondo i calcoli dei sindacati per il 2008 i lavoratori pubblici avrebbero 8 euro di vacanza contrattuale, cioè 104 euro in media all’anno «e non 150-170 come detto dal ministro», spiega Podda, mentre per il 2009 l’aumento sarebbe di circa 60 euro al mese. «Se la Finanziaria non cambia il passaggio dalla mobilitazione alla lotta sarà inevitabile». «La decisione del governo di confermare risorse tanto esigue rende di fatto impossibile avviare qualsiasi trattativa», aggiunge per Uilpa Salvatore Bosco. «Siamo affascinati dai conti del ministro Brunetta», ha detto ironicamente Rino Tarelli della Cisl funzione pubblica, «faremo le nostre verifiche. Io non so di che parla, ma vedremo quando sarà il momento che speriamo prima o poi arrivi». In ogni caso «se non cambia il quadro la mobilitazione si farà più severa».
L’iniziativa del governo rischia di complicare ulteriormente il confronto tra Cgil, Cisl e Uil e Confindustria sul rinnovo del modello contrattuale. Oggi pomeriggio le parti si incontreranno ancora, ma il caos Alitalia è una zavorra ed è verosimile ipotizzare che non ci sarà accordo (o rottura) prima che la crisi della compagnia aerea trovi una soluzione. Tanto più che tanto sui contratti, quanto su Alitalia, Cgil, Cisl e Uil non hanno identità di vedute e associare impasse a impasse sarebbe troppo pesante. Quello di oggi sarà, dunque, un incontro interlocutorio, e per sapere dove si andrà parare occorre attendere. Per Cisl e Uil il termine è quello del 30 settembre, un poco più elastici sono gli industriali, quanto alla Cgil, contesta l’intero impianto della proposta presentata la settimana scorsa dagli industriali, lo ha detto e aspetta risposte. Al momento solo una buona dose di ottimismo può far sperare in un’intesa, è più probabile che l’accordo non si raggiunga, almeno con la Cgil. La prospettiva preoccupa Raffaele Bonanni, da sempre il più possibilista, alla Cisl (come alla Uil) basterebbero modifiche a un paio di punti del documento confindustriale per chiudere. «Se la Cgil è un sindacato - ha detto Bonanni - non può che fare un accordo. Bisogna appellarsi a tutti gli angeli del cielo per fare questo accordo. Chi si prende la responsabilità di ripetere, dopo 4 anni, la stessa scena in momento cruciale come questo?». Per il momento la Cgil pensa più ad Alitalia, il 30 riunirà il proprio comitato direttivo e si vedrà.