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Unità: Contro l’attacco ai diritti sabato prossimo la piazza sarà della Fiom Cgil

Domenico Pantaleo, segretario della Flc Cgil: «L’opposizione all’idea di società che si vuole imporre, da parte del governo e delle imprese, basata sulla riduzione dei diritti sarà la questione centrale per unificare movimenti, associazioni e sindacato. C’è un nesso inscindibile tra diritti nel lavoro, saperi e libertà».

10/10/2010
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l'Unità

Laura Matteucci

E sabato prossimo la piazza di Roma sarà della Fiom Cgil. Con lo slogan «Il lavoro è un bene comune», a piazza San Giovanni, dove parleranno il segretario Maurizio Landini e il leader della Cgil Guglielmo Epifani, sono attese migliaia di persone da tutta Italia: «Contro l’attacco al lavoro e ai diritti, contro l’idea che uscire dalla crisi è possibile solo in modo regressivo e autoritario», spiega Francesca Re David, responsabile dell’ufficio organizzazione della Fiom, riferendosi al fatto che la crisi viene utilizzata da governo e imprese per ridisegnare il mondo del lavoro. Infatti, la manifestazione del16 ottobre, tappa del percorso che porterà alla manifestazione della Cgil del 27 novembre, è stata indetta subito dopo l’accordo alla Fiat di Pomigliano: se per Bonanni della Cisl ce ne vorrebbero «10, 100, 1000», per la Cgil è la prova generale dello smantellamento progressivo del contratto nazionale. Altre, più recenti conferme sono poi arrivate col ddl lavoro e con l’accordo di settembre tra Federmeccanica, Cisl e Uil sulle deroghe al contratto (solo il salario minimo è rimasto come punto fisso): «Nel mondo del lavoro l’unico punto di riferimento rimasto sono i profitti – continua Re David - Il lavoro è solo una merce, i diritti un costo. L’attacco più forte, infatti, è al diritto stesso a contrattare le condizioni dei lavoratori. Siamo alla fine della mediazione sociale, qui c’è solo un interesse prevalente, il profitto appunto. E nessuna democrazia». La parola chiave che tiene tutti in scacco è precarietà, collegata «con il modello di sviluppo che si vuole imporre: più si concorre sui costi, infatti, e meno si ha bisogno di innovare».

ADESIONI IN AUMENTO Dal Piemonte arriveranno a Roma 3mila lavoratori, 1.200 dei quali da Torino. «Difenderemo la manifestazione - dice Giogio Airaudo, segretario nazionale, responsabile del settore auto - che sarà democratica, senza intolleranze e non violenta con l’obiettivo di rimettere al centro il lavoro e la democrazia nel lavoro per il nostro Paese».El e richieste di adesione continuano ad aumentare, sia da parte di partiti e movimenti dell’opposizione (Sel, l’Italia dei valori hanno già aderito, in piazza esponenti del Pd e anche il movimento per l’acqua pubblica), sia da parte del mondo della scuola e dell’università, che sarà presente con centinaia di studenti e di docenti precari. A conferma di un legame che si sta saldando, tra l’altro, domani mattina Landini sarà a Milano, dove terrà insieme ad alcuni docenti un’assemblea pubblica all’Università Bicocca. Perchè, come dice Domenico Pantaleo, segretario della Flc Cgil: «L’opposizione all’idea di società che si vuole imporre, da parte del governo e delle imprese, basata sulla riduzione dei diritti sarà la questione centrale per unificare movimenti, associazioni e sindacato. C’è un nesso inscindibile tra diritti nel lavoro, saperi e libertà». Adesioni anche da parte di molti intellettuali, politici, scrittori, da Antonio Tabucchi ad Andrea Camilleri. Duei cortei previsti, in partenza intorno alle 14 da piazzale Ostiense e da piazza della Repubblica, che convergeranno in piazza San Giovanni. Per saperne di più, si può anche visitare il sito www.fiom.cgil.it


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