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Unità: Contro la Gelmini lezioni di fisica a Montecitorio. Ancora raffica di proteste in tutta Italia

Si moltiplicano le iniziative per salvare scuola e l’Università: sit-in a Milano, fiaccolate a Ferrara, ottomila studenti in corteo a Livorno, manifestazione a Palermo

21/10/2008
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l'Unità

Studenti e professori di tutta Italia insorgono contro il ministro Gelmini. Lei liquida il dissenso dicendo che il suo provvedimento «non riguarda gli atenei, le polemiche di questi giorni sono strumentali». Intanto anche ieri un coro di "no" - allo smantellamento del sistema pubblico, alla privatizzazione, al taglio dei finanziamenti - si è levato dalle università italiane, accomunando docenti e discenti. E le proteste e le assemblee continuano in settimana.

Roma La Sapienza ha avviato lezioni di fisica in piazza Montecitorio. Si replica nei prossimi giorni a piazza del Campidoglio e piazza Navona. Intanto l’Aquis lancia una proposta al Governo: «Tagliate meno negli atenei dove si spende meglio». Notte bianca alla scuola Masih.

Nord A Genova, lezione universitaria di storia sui gradini della Chiesa dell’Annunziata. A Trieste, lezione in piazza Unità per protestare contro i tagli della Finanziaria: l’ha tenuta il preside della Facoltà di Scienze, Rinaldo Rui. A Milano, una copia del dl Gelmini è stata bruciata davanti Palazzo Marino, sede del Comune, dove oltre 200 studenti delle superiori hanno dato vita a un sit-in. «È una risposta spontanea alle dichiarazioni del ministro e del vicesindaco De Corato che ci accusano di non essere informati», spiegano i collettivi studenteschi. A Padova, corteo per festeggiare la sospensione della didattica decisa dal Senato accademico per giovedì. A Pavia e Ferrara assemblee e fiaccolate dei sindacati.

Toscana A Livorno 8 mila studenti hanno partecipato a una manifestazione in centro, mentre a Prato il preside dei licei Cicognini e Rodari ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine (teme «spaccio di droga, feriti e danni») e inviato un fax al prefetto affinchè vengano sgomberati i due istituti occupati. Corteo anche a Pistoia con 2mila studenti delle superiori. Occupato il plesso didattico di viale Morgagni a Firenze (dove domani c’è una lezione in piazza di Margherita Hack) che ospita gran parte delle aule delle facoltà di ingegneria e farmacia e alcune di scienze e medicina. Oggi a Firenze (dove restano agitazioni e occupazioni in superiori e facoltà - Psicologia fa l’autogestione, Lettere decide il da farsi oggi) manifestazione regionale contro la Gelmini di sindacati, professori, studenti delle superiori e dell’università. Ieri in centro gli universitari si sono travestiti da cervelli che fuggono.

Marche Una cinquantina di studenti della Lista Gulliver-Sinistra Universitaria-Udu ha occupato il Rettorato dell’Università Politecnica delle Marche. A Macerata assemblea generale giovedì.

Sud A Palermo, in vista dell’arrivo del ministro Gelmini (che invece ha disertato il convegno al quale doveva partecipare) gli studenti hanno messo in moto una grande manifestazione (attimi di tensione con la polizia) incassando il sostegno del rettore. Attività didattiche sospese e oscurato il sito dell’università. A Napoli, gli alunni del liceo classico Genovesi hanno indetto, in piazza del Gesù, un’assemblea pubblica. Quella cominciata ieri sarà una settimana di assemblee per i giovani e i docenti dell’università della Calabria, mentre gli studenti di Scienze politiche dell’università di Catania hanno occupato l’aula magna della facoltà. A Cagliari, blitz degli studenti al rettorato.

Dissenso a destra I Giovani per la Libertà-Forza Italia annunciano una class action degli studenti «se agli universitari continuerà a essere impedito di frequentare le lezioni». Se per Azione studentesca «le proteste sono di una minoranza organizzata», gli studenti legati a Forza Nuova promettono la partecipazione alle agitazioni in corso. La contestazione, spiegano, «non è monopolio di sinistra».

Regioni Marche, Puglia e Piemonte ricorrono alla Corte Costituzionale contro il decreto legge 154, che prevede il commissariamento delle Regioni se entro il 30 novembre non predispongono piani di ridimensionamento scolastico.