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Unità: Disabili, giro di vite di Brunetta sui permessi ai familiari

La Turco contro gli emendamenti del ministro: non potranno richiedere congedi i lavoratori che hanno già un coniuge a casa

02/10/2008
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l'Unità

di Eduardo Di Blasi

«PER BRUNETTA evidentemente, anche i disabili e le loro famiglie possono essere considerati dei fannulloni», afferma Livia Turco. Non spiega altrimenti l’ex
ministro della Salute, oggi parlamentare del Pd, gli emendamenti che il ministro della Funzione Pubblica ha presentato in commissione Lavoro della Camera nella notte di ieri. Emendamenti che rappresentano un giro di vite nella concessione dei permessi ai familiari dei disabili gravi che assistano i loro congiunti in via esclusiva. «In modo surrettizio, attraverso sub-emendamenti stanno stravolgendo le leggi sui diritti dei disabili», attacca Turco, che spiega nel merito: secondo queste norme non potranno richiedere più permessi i parenti di terzo grado, e, soprattutto, «non potranno richiedere congedi parentali i lavoratori che hanno già un coniuge a casa». Per loro l’assistenza congiunta ad un figlio disabile dovrà essere sottratta alle ferie.
«L’altra cosa grave è che la richiesta di trasferimento dal lavoro può avvenire soltanto là dove è domiciliata la persona disabile, mentre la 104 non prevedeva questa limitazione». Una specificazione che, a detta dell’onorevole del Pd, non ha alcun senso logico.
Ma è la scelta politica di fondo che preoccupa Livia Turco: «Spinti da un furore contro i falsi invalidi si va ad agire su un mondo che ha molto bisogno, di servizi e di tutele». Per questo il Pd ha immediatamente contrapposto emendamenti soppressivi a quelli presentati dall’esecutivo, sperando che questo modo di procedere non passi sotto silenzio. «Potrà anche esserci qualcuno che ha abusato della 104, ma facendo questo non si colpiscono gli abusi, ma le famiglie. Famiglie che già fanno delle fatiche tremende». E a cui il governo ha già fornito, in queste settimane, nuove preoccupazioni.
È sempre Livia Turco a parlare: «È già stato approvato l’emendamento per cui i dipendenti pubblici potranno utilizzare i permessi soltanto per 18 ore al mese e non più per tre giorni». Un altro intervento è stato fatto sull’inserimento lavorativo: «La legge 68 per l’inserimento lavorativo delle persone disabili prevede che per accedere all’appalto sia necessario che l’azienda dimostri a un’autorità pubblica che rispetta la quota di inserimento lavorativo. Questo controllo non c’è più: per il governo basta un’autocertificazione».La retorica dei falsi invalidi e dei lavoratori “fannulloni” che approfitterebbero della parentela con persone disabili ha anche partorito una nuova norma: gli accertamenti a tappeto per la verifica dell’effettiva disabilità. Si cancella un decreto del vecchio governo «che prevede che per le persone che hanno una disabilità grave già accertata o le persone che hanno una malattia grave e irreversibile che provoca disabilità, non sia più obbligatorio accertarla». A meno che non siano considerati dei disabili fannulloni.