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Unità: Disabili, la nuova crociata di Brunetta

Dopo il clamore della lotta all’assenteismo nella pubblica amministrazione, il ministro Brunetta ci riprova e si scaglia contro i troppi permessi di cui usufruirebbero i parenti dei disabili in base alla legge 104.

10/07/2009
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l'Unità

MARCO VENTIMIGLIAIl copione è quello noto, ovvero l’annuncio ad effetto seguito da una raffica di numeri per motivare una situazione d’emergenza che per essere risolta ha bisogno di un intervento forte, anzi di un uomo forte. Quest’ultimo è naturalmente l’iperattivo Renato Brunetta, che dopo gli assenteisti questa volta mette nel mirino i parenti dei disabili. Infatti, il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, parte lancia in resta contro gli abusi della legge 104 che, appunto, prevede la concessione dei permessi retribuiti per assistere familiari disabili.

Nel concreto Brunetta ha annunciato che da ieri è partita un’operazione di rilevamento che interesserà 15 mila amministrazioni, comprese scuole e forze di polizia, per avere una precisa fotografia dello stato di applicazione della legge che risale al 1992. Per ora la rilevazione (che sarà condotta tramite questionari inviati via e-mail e che si concluderà il 29 luglio) ha carattere volontario, ma il governo ha previsto che diventi obbligatoria e che sia anche nominativa.

Seguirà poi, nelle intenzioni del ministro, una «stretta» sulla normativa, «sempre al fine di colpire gli abusi e fare in modo che ne possa usufruire chi veramente ne ha bisogno». Secondo Brunetta la 104 è una legge «di grande civilità della quale, però, si è abusato nel pubblico impiego perché non è stato possibile fare i controlli, mentre è stata poco usata nel settore privato dove c'è una chiara negazione di un diritto».

Quanto ai numeri, ne è stato esibito un campionario assortito: il 6% delle assenze nella pubblica amministrazione è dovuto ai permessi usufruiti in base alla 104; le giornate medie usufruite per dipendente sono state nel 2006 1,02 e nel 2007 1,04. Un utilizzo, quello della legge, che risulta differente sul territorio: al Sud si ricorre alla 104 il doppio che non al centro e al centro-nord, anche se nel Meridione non corrisponde una maggiore concentrazione di persone disabili.