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Unità: E Confindustria gridò all’«esame no global»

«Sole 24 ore» contro Tamburrano

22/06/2007
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l'Unità

Massimo Franchi

Una traccia del tema di italiano cita una critica di Tamburrano a industrializzazione e televisione che isolano le persone e il giornale di Confindustria urla scandalizzato denunciando la «maturità no global» fatta da un governo che «pur di evocare i pericoli della globalizzazione» diventa «inconsciamente succube di un’ideologia antindustriale».
Prima pagina del “Sole 24 Ore” di ieri. Titolo: “La maturità no global resuscita la cultura antindustriale”. Occhiello: “La scuola della false ideologie”. Nell’editoriale, Andrea Casalegno attacca frontalmente la traccia e la scelta del viceministro Bastico.

La quarta ed ultima traccia su cui i maturandi potevano optare partiva da una citazione di Giuseppe Tamburrano. «L’industrializzazione ha distrutto il villaggio, e l’uomo, che viveva in comunità, è divenuto folla solitaria nelle megalopoli. La televisione ha ricostruito il “villagio globale”, ma non c’è dialogo corale al quale tutti partecipavano nel borgo attorno al castello o alla pieve». Casalegno riportava il testo sostenendo che la scelta era ben ponderata. C’era insita una critica esplicita della globalizzazione, fatta però dovendo «rimpiangere addirittura la miseria e l’oppressione feudale». La filippica era indirizzata anche a colei che aveva scelto le tracce, il viceministro Mariangela Bastico, diessina ex assessore della Regione Emilia-Romagna assurta agli onori della cronaca per la sua battaglia contro la controriforma Moratti. Le sue origini ex comuniste hanno portato Casalegno ad un imperativo esplicito: «Rilegga il suo Marx», ricordando come il filosofo avversasse l’«anticapitalismo romantico» e l’uso fatto dal viceministro del suo pensiero lo farebbe «rivoltare nella tomba» perché «le comunità strette intorno al castello morivano di fame, lavoravano gratis per il signore ed erano legate alla gleba!».
Chiamato in causa, il professor Tamburrano risponde per le rime: «Il senso della mia frase, come l’ha capita correttamente chi l’ha citata, va nel senso di denuncia di un mondo sconvolto dalla globalizzazione. Prima della sua comparsa, tra i poveri del mondo esistevano rapporti autentici. Oggi c’è solo ciò che Marx, visto che è così ben visto dal giornale della Confindustria, chiamava alienazione. È ciò che ho voluto mettere in risalto - conclude Tamburrano - e in questo mi sento in compagnia di un pensatore come Karl Popper, una compagnia più affidabile di quella del “Sole 24 ore”. Mi pare che si sia scomodato per niente».
Anche l’altra chiamata in causa si sente in dovere di rispondere. L’editoriale di Casalegno critica poi la scelta di «privilegiare l’area umanistica» e «la poca attenzione alla realtà economica». «Non so cosa volessero - si chiede il viceministro Bastico - un tema di tecnologia? La prima prova serve al candidato per esprimere se stesso, le proprie attitudini ed interessi, le proprie conoscenze e la capacità di fare collegamenti logici ed analisi critiche. Gli industriali citano sempre la Francia come paese modello: ebbene, lì nella prima prova si può arrivare a chiedere allo studente se preferisce la felicità o la sicurezza... Identificare con la prova di italiano il tasso di valutazione tecnologica dell’esame di maturità mi sembra molto improprio. È la seconda prova, quella di oggi (ieri, ndr) che serve a questo e credo che le scelte abbiano risposto in modo chiaro alle critiche».