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Unità-Epifani: basta stangate sulle famiglie

Sulla manovra bis il segretario della Cgil chiede un confronto con il governo prima che venga scritto il Dpef Epifani: basta stangate sulle famiglie Roberto Rossi MILANO Un confron...

02/06/2004
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l'Unità

Sulla manovra bis il segretario della Cgil chiede un confronto con il governo prima che venga scritto il Dpef

Epifani: basta stangate sulle famiglie

Roberto Rossi

MILANO Un confronto con il governo. Sui conti pubblici, sulla possibilità di una manovra bis, prima che venga stilato il documento di programmazione economica e che si parli di tagli. Un confronto che ieri Guglielmo Epifani, segretario della Cgil, ha chiesto all'esecutivo, dalla Camera del Lavoro di Milano a margine della presentazione del libro di Antonio Panzeri "Le tre Europe dei diritti".
Perché non è vero, come ha sostenuto due giorni fa il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che la Cgil sarebbe da ostacolo alla concertazione. "L'ostacolo al confronto con il governo è il governo stesso - ha replicato il segretario -, anzi è il presidente del consiglio che preferisce trasferire tutto in polemica". "Un anno fa gli avevamo presentato un accordo unitario sullo sviluppo, chiedendo un incontro che non c'è mai stato".
E allora, prima che tutto si metta in moto, dialogo. "Spero che ci sia data la possibilità di confrontarci con il governo" ha sottolineato ancora Epifani, preoccupato dall'allarme lanciato due giorni fa dal governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, sullo stato delle nostre finanze. Sulla manovra aggiuntiva, poi, "ne ha parlato una fonte autorevole, il ministro competente ha smentito e l'Unione Europea ha sospeso il giudizio. Aspettiamo di parlarne".
Magari, però, dopo le elezioni europee. Che saranno considerate come un giudizio dei cittadini sulla politica economica del governo. "Un fatto inevitabile" ha detto Epifani, anche perché "di tutto si parla tranne che del futuro dell nostro Continente. Mancano due settimane alle elezioni e dei profili programmatici non si sa niente e per il cittadino non è semplicissimo orientare il voto". "In questa campagna elettorale si butta tutto in polemica per volontà del presidente del Consiglio e della maggioranza che governa il Paese, senza fare il minimo cenno ai problemi dell'Europa, impedendo così la possibilità di scelta da parte dei cittadini". Una situazione che, a giudizio di Epifani, "rischia di creare una Europa dei pochi, delegittimata di fatto".
"Come sindacato siamo interessati a queste elezioni perché non è indifferente il modello di Europa che si sceglie con questo voto". Un'Europa che dovrebbe fare qualcosa di più "che galleggiare". Magari dotarsi di una vera Costituzioni e orientare le scelte di politica economica non solo in funzione della moneta unica. "Naturalmente come sindacato non possiamo accontentarci di un'Europa così. Dove i prezzi si allineano ai livelli più alti e i salari ai livelli più bassi".