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Unità-Fienze-Crescono gli alunni, calano gli insegnanti

Crescono gli alunni, calano gli insegnanti È la cura Moratti . Lunedì primo giorno di scuola per oltre 416mila studenti Vladimiro Frulletti FIRENZE Lunedì, quando la prima campan...

10/09/2004
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l'Unità

Crescono gli alunni, calano gli insegnanti

È la cura Moratti . Lunedì primo giorno di scuola per oltre 416mila studenti

Vladimiro Frulletti

FIRENZE Lunedì, quando la prima campanella del primo giorno dell'anno scolastico 2004-2005 comincerà a suonare, saranno oltre 400mila gli alunni che metteranno piede nelle scuole toscane. E di fronte avranno l'ennesima operazione algebrica non riuscita del ministro alla pubblica istruzione Letizia Moratti. Perché in Toscana la delegata del centrodestra per le scuole è riuscita nell'impresa di far calare il numero degli insegnanti di fronte alla crescita dei ragazzi.
Insegnanti in calo

Il ministro e i suoi tecnici avevano puntato tutto su un calo delle iscrizioni. Un po' la crescita demografica a tasso zero, un po' la disaffezione verso un'istruzione (pubblica) sempre più orfana di risorse, avevano spinto il ministero a ipotizzare una contrazione del numero di bambini nella scuola dell'obbligo e di giovani pronti, dopo le medie, a andare anche alle superiori. E invece gli studenti toscani testardamente non calano. Ma aumentano: erano 412mila l'anno scorso, sono 416mila quest'anno. Mentre gli insegnanti (è già il secondo anno consecutivo) diminuiscono. I numeri non sarebbero nemmeno allarmanti: dai 39379 di un anno fa si passa ai 39364 di quest'anno. Quello che preoccupa, almeno a sentire l'assessore regionale all'istruzione Paolo Benesperi, è il fatto che nessuno, a Roma, ha pensato di bloccare questa falla che si era aperta già l'anno scorso. "Su questo punto - dice Benesperi - la nostra opinione continua a essere diversa da quella del ministro. I conti non tornano. Il ministro Moratti parla di un incremento di 2mila alunni. L'aumento è invece il doppio. E gli insegnanti restano sostanzialmente gli stessi di due anni fa". Se poi qualcuno prova a disegnare il futuro allora lo scenario per studenti e famiglie rischia di diventare ancora più nero. "Entro il 2007 - ricorda Benesperi - potrebbe andare in pensione quasi il quasi il 50% del personale docente a ruolo della secondaria inferiore, il 40% circa di quello delle superiori, il 90% dei dirigenti della scuola di base e il 69,2% di quelli delle superiori. Tutte cattedre che non potranno continuare ad essere ricoperte con personale precario". Chissà se la Moratti ci ha pensato.
Su i licei, giù professionali

A guardare le iscrizioni alle superiori c'è poi la netta sensazione che le famiglie abbiano già respinto l'idea del ministro di dividere i ragazzi (a 13 anni) fra quelli che devono andare in scuole di serie A per prepararsi all'università e quelli che invece devono imparare un mestiere. Così i giovani che si iscrivono al classico, allo scientifico e alle magistrali sono ben 2252 più dell'anno scorso, mentre quelli che optano per le scuole professionali e tecniche sono oltre 400 in meno. Il dato a giudizio dell'assessore regionale è "eclatante" e viene legato, almeno in parte, all'incertezza scatenata nelle famiglie "dalle anticipazioni della riforma annunciata dal ministro Moratti". Così la scelta del liceo "può essere motivata - spiega Benesperi - dall'intenzione di non precludersi nessuna strada, a fronte di una temuta suddivisione dell'istruzione superiore in due distinti canali con diversi possibili sbocchi".
Ecco perché, mai come quest'anno, gli auguri dell'assessore a tutta la scuola toscana appaiono per nulla formali.