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Unità-Finanziaria, si vendono le strade e paghiamo noi

Finanziaria, si vendono le strade e paghiamo noi di Bianca Di Giovanni Pezzi di rete stradale in vendita "a prezzi di mercato". Una misura che frutterà alle casse pubbliche tre miliardi di euro ...

05/10/2004
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l'Unità

Finanziaria, si vendono le strade e paghiamo noi
di Bianca Di Giovanni

Pezzi di rete stradale in vendita "a prezzi di mercato". Una misura che frutterà alle casse pubbliche tre miliardi di euro nel 2005, se si cederanno 1.500 chilometri di strade Statali. È solo una delle disposizioni previste dalla stangata preparata da Domenico Siniscalco per ridurre il deficit, che ieri il ministro ha presentato alla Camera. Lo Stato rastrella 24 miliardi di euro tagliando risorse, imponendo più tasse e cedendo patrimonio pubblico (visto che per il ministro detenere beni per un valore pari al 137% del Pil rappresenta non una ricchezza, bensì "un'anomalia italiana", poco male sigh!), ma Siniscalco davanti ai deputati capovolge o nega tutto: le tasse diminuiranno, le spese aumenteranno e sul patrimonio i privati faranno meglio. In più: il collegato sullo sviluppo (ovvero, con le tre aliquote Irpef pretese da Berlusconi) potrebbe arrivare come emendamento. A questo punto ci si chiede: da dove spunteranno i 24 miliardi, pioveranno dal cielo come la manna?

Il fatto è che soprattutto i tagli di spesa, che coprono 9,5 miliardi dei 24 necessari, si vedranno chiaramente solo se il ministro seguirà le leggi (ancora in vigore) ed il dettato costituzionale: cioè indicando voce per voce come viene modificato il bilancio con il famoso "tetto" del 2% imposto per tre anni. Proprio quello che hanno chiesto Luciano Violante e Vincenzo Visco, scrivendo al presidente Pier Ferdinando Casini. Ieri il ministro si è impegnato "a fornire al più presto l'elenco, unitamente a tutti gli altri elementi informativi e ai chiarimenti che il Parlamento richiederà". A parte il fatto che è il governo che propone la Finanziaria (semmai il parlamento la modifica), resta il fatto che "Siniscalco ha oggi ammesso che il problema c'è ed ha detto che porrà rimedio alla questione", commenta Visco. Dovrà farlo subito, altrimenti non c'è Finanziaria che tenga, considerando che la formula del 2% rappresenta oltre due terzi della manovra.

Sul fronte macroeconomico la Finanziaria conferma i numeri del Dpef, a parte il dato sull'avanzo primario (il vero termometro dello stato di salute dei conti), rivisto al ribasso al 2,3% contro il 2,6 indicato due mesi fa. Ma sono gli effetti "micro", cioè proprio quelli sulle tasche dei cittadini, che sono ancora tutti da valutare. Con la vendita delle strade ("C'è uno Stato al mondo che ha mai pensato una cosa simile?", si chiede il deputato ds Fabrizio Vigni) si imporranno nuovi pedaggi anche sulle strade Statali, comportando in media 150 euro di spesa in più per le famiglie. In particolare vengono indicati: il Grande raccordo anulare attorno a Roma, la A3 salerno-Reggio Calabria, la A19 Palermo-Catania, la Palermo-Mazara del Valle.

Pesantissimo, per le casse familiari, tutto il "pacchetto" casa. Ai Comuni (che in tre anni "perdono" di trasferimenti) viene concesso di rimpinguare il bilancio aumentando gli estimi catastali. In tre anni il rincaro sarà di oltre un miliardo di euro. l'impatto riguarderà l'Irpef, l'Ici, le addizionali regionali e l'imposta di registro. Dunque, non solo chi acquista la casa, ma anche chi già la possiede. Sulla casa si abbatte poi anche la polizza anti-calamità, imposta obbligatoriamente. L'articolo 26 rende non obbligatorio, invece, l'intervento dello Stato sugli edifici privati in caso di calamità naturali. Impossibile quantificare gli effetti finanziari della misura, visto che è impossibile prevedere le calamità. In ogni caso le assicurazioni ci guadagneranno sicuramente. Altra voce rivista al rialzo per i bilanci familiari è quella relativa alla tassa sui rifiuti, da cui i Comuni potranno recuperare 165 milioni in più nel 2005.

Una vera stangata si abbatte su commercianti, artigiani, professionisti e piccoli imprenditori, che verseranno al fisco 3,8 miliardi di euro in più dopo la revisione degli studi di settore. Una manutenzione imposta dalla legge, dichiara il ministro, il quale non spiega come mai negli ultimi tre anni la cosiddetta manutenzione non s'è fatta. Sul fronte fiscale si annuncia un aumento delle entrate tributarie del 3,5% in gran parte relativo al recupero dell'evasione (anche sugli affitti). Chi può negarlo a priori? A pagare più tasse saranno comunque sicuramente le cooperative, che verseranno 465 milioni in più.
Dal prossimo anno spenderà di più chi fuma: aumenta l'accise sulle sigarette per un maggior gettito per 500 milioni. Più soldi allo Stato anche dal gioco del Lotto: si alza dal 3 al 10% la ritenuta sulle vincite. Una mossa che vale 348 milioni di euro. Vita grama, poi, per i lavoratori precari. La stretta sui ministeri, obbligati a stare nel "tetto" del 2%, significa un giro di vite sui lavoratori a tempo determinato. Quanto agli insegnanti, si prevede un "taglio" di personale per 7.100 unità, con risparmi di spesa per 234,3 milioni di euro nel 2005. Si risparmia sugli insegnanti "eliminando" i docenti specializzati nella lingua straniera.