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Unità: Finanziaria, sindacati e Unione: tagli alla scuola «inaccettabili»

Ed è questa questione del personale della scuola che – insieme a quella dei contratti per tutto il Pubblico impiego – sta continuando a lanciare come un proiettile in rotta di collisione contro la manovra, i sindacati.

17/10/2006
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l'Unità

Sottostimata. Per i tecnici dell´ufficio studi di Montecitorio la manovra finanziaria è sottostimata, soprattutto per quanto riguarda la tassazione indiretta. L'importo complessivo della manovra lorda per il 2007 secondo i tecnici della Camera- dove lunedì è iniziata la discussione sulla Finanziaria- sale da 36 a 40 miliardi di euro e raggiunge dunque il 2,6% del Pil. Anzi, per la precisione: 39,980 miliardi. «L'importo complessivo della manovra non coincide con quello indicato dal governo, pari a 34,7 miliardi di euro – scrivono nella relazione - in quanto il governo ha ritenuto di non considerare nella manovra le misure che limitano la deducibilità della spese per gli autoveicoli contenuto nel decreto legge collegato finalizzate a compensare le minori entrate Iva derivanti dalla sentenza della Corte di Giustizia europea, con un impatto stimato di circa 5,3 miliardi di euro». In pratica si calcola adesso che arriveranno maggiori entrate per 5,3 miliardi e minori entrate per 3,7 miliardi.

Ma il punto dolens è soprattutto un altro: la manovra non dice molto sulla situazione della scuola, dove oltretutto – com´è noto – si apprestano a andare in pensione nel 2008 migliaia, anzi centinaia di migliaia di insegnanti assunti durante il bomm economico e demografico degli anni Sessanta. E allora, a maggior ragione,c ome scrivono i tecnici della Camera: «Appare necessario un chiarimento circa le modalità di copertura» relativamente al piano triennale di assunzioni a tempo indeterminato di 150.000 docenti e 20.000 unità di personale Ata.

Ed è questa questione del personale della scuola che – insieme a quella dei contratti per tutto il Pubblico impiego – sta continuando a lanciare come un proiettile in rotta di collisione contro la manovra, i sindacati. Non solamente i sindacatini di base come le Rdb che già hanno indetto uno sciopero generale con manifestazione a Roma davanti al ministero della Funzione Pubblica per il 20 ottobre, venerdì prossimo.

Dopo aver visto la relazione tecnica della Camera, secondo cui saranno tolti dall'organico della scuola 43.200 posti e altri 6.800 negli anni successivi, protestano anche i confederali.

«Sono inaccettabili i tagli sulla scuola», afferma il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna. Oltretutto, aggiunge, non c'è certezza per il rinnovo del contratto, scaduto dal dicembre 2005. «Gli interventi sul fisco devono essere cambiati: va tutelato il potere di acquisto delle retribuzioni, con aumenti esentasse o con sgravi fiscali che incidano direttamente sul valore delle retribuzioni nette», sollecita il sindacalista Uil. Di Menna annuncia quindi che «su questi aspetti contratto, manovra fiscale, interventi sulla scuola, insieme agli altri sindacati, se non ci saranno cambiamenti, prima che il testo vada al Senato, attiveremo forme di mobilitazione del personale della scuola». Critico anche il segretario generale della Flc-Cgil, Enrico Panini secondo il quale questa Finanziaria «non investe sulla conoscenza». «Tagli e cicoria per la scuola pubblica, attenzione per quella privata» denuncia facendo notare come mentre non vengono restituiti alla scuola statale i 600 milioni di euro sottratti negli ultimi 4 anni, vengono incrementati i finanziamenti per le private. «Insieme ad alcuni segnali di discontinuità - fa notare Panini - si ripropone una logica, quella dei tagli, inaccettabile». E stesso aggettivo - «inaccettabili» - riferito ai tagli è usato anche dalla Cisl scuola.

Ma la pesantezza dei tagli - che secondo il portale "Tuttoscuola" pesano come «una riduzione del 5% del personale che lavora nelle scuole, ben di più di quanto nessuna finanziaria in un solo esercizio abbia mai previsto in tanti anni» - sconcerta anche la maggioranza, tanto i "radicali" quanto i riformisti, e i moderati del centrodestra.

Roberto Poletti e Anna Sanchi, dei Verdi, registrano «con amarezza che la scuola e il mondo a essa collegato sono il fanalino di coda tra le priorità di questa Finanziaria». La senatrice del gruppo Verdi-Pdci, Maria Pellegatta, vicepresidente della commissione Istruzione, giudica 50mila posti di lavoro in meno nella scuola come «un prezzo troppo caro da far pagare all' istruzione e al sistema scolastico». Mauro Fabris, capogruppo dell'Udeur alla Camera, rileva che «è urgente trovare risorse per la scuola, perchè il nostro sistema scolastico ha bisogno di assorbire i precari e non di tagliare posti di lavoro». Per Enrico Boselli, segretario dello Sdi, «si può ragionare su come spendere di più per la scuola, non di meno».Netta la presa di posizione dei capigruppo di Prc alla Camera e al Senato Gennaro, Migliore e Giovanni Russo Spena.

Cifre che sono però smentite recisamente da Mariangela Bastico sottosegretario all´Istruzione pubblica. «I dati che descriverebbero i tagli della Finanziaria sulla scuola sono del tutto infondati – sostiene - Sommare mele con pere costituisce un errore macroscopico, particolarmente grave quando si riferisce alla scuola, cioè a ragazzi, famiglie, insegnanti e dirigenti, Ata (ausiliari, tecnici, amministrativi) e precari che attendono l'assunzione in ruolo». E continua: «Sono stati dati i numeri al lotto perché non è stata colta la scelta fondamentale che sta alla base della Finanziaria per la scuola: le razionalizzazioni di un sistema così vasto e complesso sono possibili e doverose, ma intendiamo farle solamente in una prospettiva di innovazione e di riforma, in tempi medi (non meno di 3-5 anni). Abbiamo escluso quindi i tagli con la scure, perchè li riteniamo ingiusti e inefficaci, ma nello stesso tempo siamo convinti di dover utilizzare, anche attraverso la valorizzazione dell'autonomia scolastica, al meglio, ogni euro, evitando ogni spreco». Bastico assicura quindi che «su queste scelte e non su numeri infondati si aprirà il confronto in Parlamento con tutte le forze politiche», confronto dal quale la Bastico «auspica» che possano arrivare «ulteriori contributi e rafforzamenti per la scuola».

Quanto all'Udc, orbo di Marco Follini, si appresta a una manifestazione contro la Finanziaria il 28 ottobre dentro il Palalottomatica di Roma. Ma resta più attento al ddl Gentiloni e alla proposta choc di Pierferdinando Casini sulla privatizzazione di RaiUno che sui tagli alla scuola.