Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unità-Firenze-Il rettore Tosi:Negano i soldi alla ricerca"

Unità-Firenze-Il rettore Tosi:Negano i soldi alla ricerca"

Il rettore Tosi:Negano i soldi alla ricerca" Duro attacco del rettore Tosi al governo nell'apertura dell'anno accademico di Siena Augusto Mattioli SIENA Il neosenatore Mario Luzi, ospit...

21/11/2004
Decrease text size Increase text size
l'Unità

Il rettore Tosi:Negano i soldi alla ricerca"

Duro attacco del rettore Tosi al governo nell'apertura dell'anno accademico di Siena

Augusto Mattioli

SIENA Il neosenatore Mario Luzi, ospite di Siena, dove ha passato una parte della sua giovinezza, ha ascoltato con attenzione, ieri mattina, la lunga relazione di apertura dell'anno accademico del rettore Piero Tosi sulla situazione dell'università italiana e della ricerca. E dopo avere ricevuto in omaggio la penna dell'ateneo, nel lasciare il rettorato, il senatore è tornato sull'argomento con una dichiarazione tutta politica. "Credo che in questo momento il governo italiano debba dedicare la massima attenzione ai problemi dell'università e della ricerca. Si tratta di problemi che coinvolgono tutte le università. Mi auguro che queste e altre questioni urgenti, come quelle che riguardano il mondo della scuola e il patrimonio artistico e culturale siano presto affrontate dallo stato italiano". Sulla ricerca "filo conduttore delle politiche condotte dalla nostra università" Tosi è stato molto esplicito e duro nei confronti dell'attuale governo per la progressiva contrazione delle risorse statali "che - ha sottolineato -ha portato il nostro paese ad essere considerato il fanalino di coda tra i paesi occidentali. Non mi stancherò mai di ripetere con forza che lungimiranti e benedetti saranno quegli uomini politici che avranno il coraggio di porre a questa miserevole e miope politica che penalizza la ricerca. Malgrado le forti e fondate critiche di coloro che sono stati consultati, peraltro tardivamente- ha continuato Tosi - il governo ha predisposto un disegno di legge sullo stato giuridico che il parlamento ha iniziato ad esaminare". Quel disegno di legge, Moratti, oggetto negli ultimi mesi di forti contestazioni che secondo il rettore senese "occorre ristrutturare dalle basi fino a che non si trovino soluzioni razionali e condivise. C'è la possibilità di farlo e tutti insieme dobbiamo farlo". Per Tosi quella di ieri è stata l'occasione per celebrare i suoi dieci anni di rettore, un incarico che lo vide subentrare a Luigi Berlinguer, presente ieri nell'aula magna del rettorato con le altre autorità, in una cerimonia dai toni preoccupati, ma senza tensioni. L'unica contestazione è stata quella degli studenti dell'Udu che hanno srotolato uno striscione per difendere l'istruzione pubblica contro la politica del centrodestra. La lunga relazione di Tosi può essere considerata un vero e proprio bilancio del lavoro svolto fin dal 1994, anno in cui, seconda in Italia, l'università di Siena approvava il proprio statuto autonomo. "Che in questi anni abbiamo imparato a rispettare e usare come si usa e si rispetta una vera carta costituzionale" ha puntualizzato. Sono stati gli anni dell'era dell'autonomia "nei quali l'università ha attraversato una fase cruciale della sua storia: un grande processo di cambiamento che l'ha resa una specie di cantiere permanente". Non sono mancati accenti preoccupati sul futuro dell'università anche nell'intervento di un rappresentante degli studenti. Francesco Fallucchi dopo avere affrontato i problemi pratici (la casa soprattutto) da risolvere per far si che il diritto allo studio sia davvero garantito ha toccato temi più generali. "Siamo convinti - ha detto - che il futuro dell'Università pubblica , accessibile e formativa sia messa in serio pericolo. Il nostro grido di allarme nasce dall'impossibilità di condividere il modello di università voluto in particolare modo da questo governo. Una università pubblica, certo piena di difetti, che verrebbe demolita se l'intero pacchetto di riforme targate Moratti andasse in porto".

"Governo miope"

SIENA Dura polemica del rettore dell'università di Siena Piero Tosi durante l'apertura dell'anno accademico. Alla presenza del poeta e neosenatore a vita Mario Luzi e del suo predecessore , oggi membro del Csm, Luigi Berlinguer, Tosi ha criticato la mancanza di fondi pubblici per l'istruzione e la ricerca da parte dell'esecutivo nazionale. Una scelta politica che Tosi non ha esitato a definire miope perché non in grado di guardare al futuro del Paese. Anche Luzi si è augurato che il governo cambi atteggiamento nei confronti dell'università. Striscione anti-Moratti degli studenti.
Negano i soldi alla ricerca"

Duro attacco del rettore Tosi al governo nell'apertura dell'anno accademico di Siena

Augusto Mattioli

SIENA Il neosenatore Mario Luzi, ospite di Siena, dove ha passato una parte della sua giovinezza, ha ascoltato con attenzione, ieri mattina, la lunga relazione di apertura dell'anno accademico del rettore Piero Tosi sulla situazione dell'università italiana e della ricerca. E dopo avere ricevuto in omaggio la penna dell'ateneo, nel lasciare il rettorato, il senatore è tornato sull'argomento con una dichiarazione tutta politica. "Credo che in questo momento il governo italiano debba dedicare la massima attenzione ai problemi dell'università e della ricerca. Si tratta di problemi che coinvolgono tutte le università. Mi auguro che queste e altre questioni urgenti, come quelle che riguardano il mondo della scuola e il patrimonio artistico e culturale siano presto affrontate dallo stato italiano". Sulla ricerca "filo conduttore delle politiche condotte dalla nostra università" Tosi è stato molto esplicito e duro nei confronti dell'attuale governo per la progressiva contrazione delle risorse statali "che - ha sottolineato -ha portato il nostro paese ad essere considerato il fanalino di coda tra i paesi occidentali. Non mi stancherò mai di ripetere con forza che lungimiranti e benedetti saranno quegli uomini politici che avranno il coraggio di porre a questa miserevole e miope politica che penalizza la ricerca. Malgrado le forti e fondate critiche di coloro che sono stati consultati, peraltro tardivamente- ha continuato Tosi - il governo ha predisposto un disegno di legge sullo stato giuridico che il parlamento ha iniziato ad esaminare". Quel disegno di legge, Moratti, oggetto negli ultimi mesi di forti contestazioni che secondo il rettore senese "occorre ristrutturare dalle basi fino a che non si trovino soluzioni razionali e condivise. C'è la possibilità di farlo e tutti insieme dobbiamo farlo". Per Tosi quella di ieri è stata l'occasione per celebrare i suoi dieci anni di rettore, un incarico che lo vide subentrare a Luigi Berlinguer, presente ieri nell'aula magna del rettorato con le altre autorità, in una cerimonia dai toni preoccupati, ma senza tensioni. L'unica contestazione è stata quella degli studenti dell'Udu che hanno srotolato uno striscione per difendere l'istruzione pubblica contro la politica del centrodestra. La lunga relazione di Tosi può essere considerata un vero e proprio bilancio del lavoro svolto fin dal 1994, anno in cui, seconda in Italia, l'università di Siena approvava il proprio statuto autonomo. "Che in questi anni abbiamo imparato a rispettare e usare come si usa e si rispetta una vera carta costituzionale" ha puntualizzato. Sono stati gli anni dell'era dell'autonomia "nei quali l'università ha attraversato una fase cruciale della sua storia: un grande processo di cambiamento che l'ha resa una specie di cantiere permanente". Non sono mancati accenti preoccupati sul futuro dell'università anche nell'intervento di un rappresentante degli studenti. Francesco Fallucchi dopo avere affrontato i problemi pratici (la casa soprattutto) da risolvere per far si che il diritto allo studio sia davvero garantito ha toccato temi più generali. "Siamo convinti - ha detto - che il futuro dell'Università pubblica , accessibile e formativa sia messa in serio pericolo. Il nostro grido di allarme nasce dall'impossibilità di condividere il modello di università voluto in particolare modo da questo governo. Una università pubblica, certo piena di difetti, che verrebbe demolita se l'intero pacchetto di riforme targate Moratti andasse in porto".


FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Nei prossimi giorni potrai firmare
per il referendum abrogativo.

APPROFONDISCI