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Unità-Firenze-Mancano gli insegnanti, bambini a casa

Mancano gli insegnanti, bambini a casa Nel prossimo anno scolastico, solo a Firenze oltre 450 bambini in lista d'attesa potrebbero essere esclusi Ernesto Ferrara FIRENZE La situa...

09/04/2005
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l'Unità

Mancano gli insegnanti, bambini a casa

Nel prossimo anno scolastico, solo a Firenze oltre 450 bambini in lista d'attesa potrebbero essere esclusi

Ernesto Ferrara

FIRENZE La situazione ha i contorni del paradosso. Del solito, paradossale papocchio che leggi finanziarie inadeguate riescono a causare. Questa volta, il nodo sotto accusa è rappresentato dai fondi (insufficienti) per le scuole materne. Ma andiamo con ordine. I trasferimenti finanziari dal Ministero dell'istruzione ai vecchi Provveditorati allo studio toscani - oggi Centri servizi amministrativi(Csa) -, soldi destinati all'arruolamento di un numero aggiuntivo di insegnanti, si preannunciano ampiamente al di sotto della necessità di apertura di nuove sezioni: l'aumento sarà di appena un quarto rispetto alle attese.
In soldoni, secondo l'informazione, trapelata nei giorni scorsi dal Csa e che dovrebbe essere ufficializzata nella prossima settimana, l'arruolamento di nuovi insegnanti sarà sufficiente ad attivare una sola sezione scolastica ogni quattro giudicate necessarie dallo stesso Csa e per le quali erano stati richiesti i finanziamenti. Una vera e propria mazzata sulle materne, che rischia di mandare in fumo le aspettative di centinaia di bambini in lista d'attesa per un posto nella scuola dell'infanzia. In tutta la Toscana, le liste d'attesa per la scuola materna sono in aumento, a fronte di una costante crescita della popolazione scolastica. "Per la sola provincia di Firenze - sottolinea Mario Battistini, responsabile settore scuola della Cgil - sono in lista d'attesa oltre 450 bambini, che potrebbero vedersi negato il loro diritto alla frequenza scolastica in un istituto pubblico, diritto che la legge concede, ma che le finanze del ministero non sono in grado di concedere". "Il paradosso sta in questi termini - continua Battistini -: è la stessa Legge Moratti sulla scuola, che tra i suoi criteri generali, parla di una "progressiva generalizzazione" della scuola dell'infanzia. Con una mano il governo tenta di dare, di estendere un diritto, con l'altra non stanzia le risorse finanziarie necessarie a garantirlo". "La legge Moratti parla infatti della possibilità dell'"anticipo di frequenza" per i bambini con meno di tre anni, ma a questo punto l'anticipo è impossibile, visto che probabilmente nemmeno per i bambini "non-anticipatari" ci sarà posto". Diritto all'istruzione pubblica negato, e rischio di grave disagio sociale per le famiglie, soprattutto nelle realtà più isolate. A fare qualche esempio è lo stesso Battistini: "Dove andranno a scuola gli 8 bambini in lista d'attesa alla scuola Cascia di Reggello, per cui sicuramente non scatterà una nuova sezione poichè mancano i soldi per garantire un insegnante? Non avendo possibilità di recarsi a scuole vicine, dovranno forse divenire pendolari?". Sarcastico, Battistini continua a snocciolare altri casi: "Che fine faranno i 10 bambini in lista d'attesa a Greve in Chianti? E i 16 di Vaglia? Gli 11 di Dicomano?". Occorrerebbero, a fronte della popolazione scolastica attuale - oltre 450 bambini in lista d'attesa a Firenze e provincia (193 dei quali nati tra il gennaio e il febbraio 2003 che hanno chiesto l'anticipo) - 36 nuovi posti d'insegnante, mentre la Csa regionale, sulla base dei tetti di spesa imposti dall'ultima Finanziaria, è in grado di garantirne al massimo 7 (ogni sezione, a 40 ore settimanali, ha infatti bisogno di almeno 2 insegnanti). "Siamo di fronte ad una palese mancanza di risorse quantitative e qualitative da parte del ministero, mentre i comuni ogni giorno si sbracciano per trovare i soldi per le strutture e assicurarne il decoro", chiosa Battistini, che teme che questo scenario creerà notevoli disagi, e favorirà - manco a dirlo - le scuole private, a cui centinaia di bambini potrebbero esser costretti ad iscriversi. "Nei prossimi giorni esamineremo con cura i dati che abbiamo ricevuto stamani nel corso di una riunione al Csa, - continua il sindacalista - ma dalla prossima settimana siamo pronti a dare battaglia, insieme alle altre organizzazioni sindacali, per una vertenza (che toccherà anche altri punti caldi, tra cui il sostegno e l'aumento dei posti nella scuola secondaria superiore) che toccherà anche gli enti locali regionali, essendo un problema che interessa la Toscana tutta".