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Unità/Firenze: Scuola, aumentano gli alunni e il precariato

Poche le assunzioni degli insegnanti, classi sempre più numerose. La Cgil: «Non tollereremo altri tagli»

15/09/2006
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l'Unità

di Sonia Renzini/ Firenze

AUMENTANO GLI ALUNNI, ma gli insegnanti rimangono gli stessi. In compenso cresce a dismisura il precariato. È tutt’altro che un quadro roseo quello della scuola toscana tratteggiato dalla Cgil all’inizio del nuovo anno scolastico. Dito puntato anche sul
decreto Bersani che per il 2006 ha tagliato i fondi per il funzionamento ordinario degli istituti.
I precari
A fronte di 2201 pensionamenti le nuove immissioni in ruolo sono state solo 1528. Risultato, il numero dei precari è arrivato a 13mila per un totale di 57.138 lavoratori della scuola, tra 45.596 docenti e 11.542 addetti tra il personale Ata. In pratica un insegnante su 4 è precario. Sono 8353 i precari tra i docenti per una percentuale del 18%, 4674 quelli tra il personale Ata per una percentuale superiore al 35%. Particolarmente sofferente la situazione nella media superiore con la presenza di 3.500 precari. «Questo determina un aumento del personale non stabilizzato che raggiunge il 50% nel caso degli insegnanti di sostegno, 4580 in tutto per 8.600 alunni disabili. È chiaro che se il numero dei pensionamenti supera quello delle immissioni in ruolo la situazione dei precari diventa insostenibile», dice il segretario generale regionale della Flc Cgil Alessandro Pazzaglia.
Il rapporto alunni-insegnanti
Eppure il numero degli alunni è in netta crescita, 6.723 in più solo nell’ultimo anno per un totale di 428.757 a fronte dei 422.034 dell’anno precedente. Sono 37mila gli alunni stranieri con aumenti rispetto al 2005/2006 che vanno dal 17% di Siena a quasi il 50% di Arezzo e Firenze, al 67% di Pisa e al 70% di Pistoia. Una tendenza che tuttavia non sembra comportare un aumento sensibile dell’organico di diritto, aumentato solo di 521 unità per un totale di 42.596 (l’anno scorso il numero complessivo dei docenti era di 42.075). Le cose non vanno meglio per il personale Ata che cresce solo di 102 unità. «Anche quest’anno dobbiamo registrare un aumento del rapporto alunni/docenti - continua Pazzaglia - passato dal 10.03 al 10.06». In altre parole le classi sono sempre più numerose e raggiungono sempre più spesso il limite massimo consentito dalla legge, 28 alunni per la scuola dell’infanzia, addirittura 30 quando si tratta di sezioni uniche.
Gli stipendi dei docenti
Come se non bastasse gli stipendi dei docenti italiani sono tra i più bassi nei paesi europei. Per fare un esempio, un maestro di scuola elementare italiano guadagna 34.896 euro come tetto massimo. Di contro un collega di un paese europeo raggiunge 40.539 euro all’apice della carriera.
Verso la mobilitazione
Una situazione davvero poco confortante, aggravata da anni di cattiva gestione del governo Berlusconi. Con il nuovo governo sembra che qualcosa si stia muovendo, ma la Cgil mette in guardia: «Abbiamo apprezzato gli interventi sulla riforma Moratti - conclude Pazzaglia - ma ci sono ancora tante cose da fare. Non tollereremo altri tagli alla scuola, è necessaria un’inversione di tendenza che preveda un piano programmatico di assunzioni e se non ci sarà non faremo sconti a nessuno, siamo pronti per la mobilitazione». Intanto le previsioni per i prossimi 7 anni indicano un aumento dei pensionamenti che in Toscana riguarderà il 40% degli operatori scolastici.