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Unità-Firenze-Scuola e università,solo ricette concrete

Scuola e università,solo ricette concrete Giovanni Di Fede Marta Rapalini L'opinione Il tema della scuola e della formazione negli ultimi anni è scomparso dalle priorit?...

07/09/2005
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l'Unità

Scuola e università,solo ricette concrete

Giovanni Di Fede
Marta Rapalini

L'opinione

Il tema della scuola e della formazione negli ultimi anni è scomparso dalle priorità di governo diventando un tema rischioso da affrontare, portato avanti con un susseguirsi di annunci mai rispettati, di novità realizzate senza il consenso degli insegnanti . Tutto ciò ha provocato una reazione di forte opposizione ma anche di diffidenza al cambiamento, creando sì un clima critico per l'attuale governo, ma anche restio ad una nuova stagione di riforme. La legislatura volge al termine senza che sia stato risolto alcun problema dell'università italiana: si sono viste solo norme improvvisate, tagli ai finanziamenti, blocco delle assunzioni, rilancio del centralismo burocratico ministeriale a discapito dell'autonomia degli atenei. In questo quadro stiamo entrando nel vivo di una lunga campagna elettorale, e il nostro Paese ci arriva in una condizione di stanchezza e con poca disponibilità di affidarsi ad improvvisati demiurghi.Più che l'ennesimo sogno chiede ricette concrete per affrontare ed uscire dalle tante crisi.
Il governo di centro destra ha fallito, gli interventi messi in campo si sono rivelati sbagliati e non capaci di frenare la situazione negativa e di invertirne, come invece sta accadendo in Europa, il segno. Un Paese più povero, più incerto, meno sereno e preoccupato per il futuro. Noi, centrosinistra, iniziamo la nostra campagna elettorale con un elemento di partecipazione democratica di grande importanza: le primarie, che saranno l'occasione per coinvolgere i cittadini nella scelta del candidato (che per noi è convintamene Romano Prodi) ed anche per mettere a fuoco gli elementi di fondo del programma di governo: in primis la scuola, la formazione, l'università e la ricerca. A questo proposito abbiamo organizzato, all'interno della Festa dell'Unità di Arezzo, alcuni momenti significativi per riflettere su questi temi: il 6 settembre si parlerà di Università, il 9 settembre di Scuola, e il 10 settembre ci sarà la Conferenza Regionale degli Amministratori DS di questi settori. Saranno momenti di confronto importanti che contribuiranno a tracciare la via da intraprendere. Il contributo dei DS non mancherà nella definizione del programma, dalla nostra abbiamo fatti e obbiettivi storici raggiunti quali l'autonomia e il decentramento di funzioni dallo Stato alle Regioni e agli enti locali, l'innalzamento dell'obbligo scolastico, l'esame di stato, l'organico funzionale, fondi per il diritto allo studio, un netto rinnovato interesse della società verso l'università riscontrabile nell'incremento del numero delle matricole universitarie e del numero dei laureati.Dopo quattro anni di ferma opposizione è urgente dire con chiarezza e credibilmente cosa faremo noi, che ci candidiamo a governare?
Noi riteniamo importante e urgente una nuova politica complessiva del sapere, che intervenga organicamente e strategicamente, fissando chiare priorità, su tutto lo spettro dei problemi: dalle scuole dell'infanzia alle università ed ai centri di ricerca avanzata. Priorità nella scuola sono senz'altro riconquistare la fiducia degli insegnanti, degli studenti, dei genitori, della società tutta che vede con preoccupazione il rischio di un ritorno alla scuola "antica" che non fa crescere il livello culturale di base di tutti i giovani (che è una condizione essenziale anche per lo sviluppo). Priorità nell'università sono riaprire ai giovani le porte della docenza universitaria, realizzare subito un sistema nazionale di valutazione serio e trasparente, ridare impulso all'attività di ricerca e completare il nuovo assetto fondato sull'autonomia. Noi DS crediamo che diventare un'economia competitiva basata sulla conoscenza sia l'unico modo di tenere insieme sviluppo e coesione sociale e crediamo che una vera politica riformista non può che mettere il sapere al primo posto. Quindi noi dobbiamo proporre concretamente nei nostri programmi politici, laddove siamo al governo, che formazione e ricerca non siano un costo da tagliare ma una risorsa strategica su cui investire. La Toscana ad esempio ha molte potenzialità in questo senso e sta a noi davvero promuoverle e farle vivere.
Marta Rapallini
*respondabili scuola e università dei Ds toscan