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unità-Firenze-Senza zaino per difendersi dalla Moratti

Senza zaino per difendersi dalla Moratti a scuola Vladimiro Frulletti Senza zaino. Si chiama così il progetto di un nuovo modello di scuola sorto sulle montagne della lucchesia....

11/09/2004
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l'Unità

Senza zaino per difendersi dalla Moratti

a scuola

Vladimiro Frulletti

Senza zaino. Si chiama così il progetto di un nuovo modello di scuola sorto sulle montagne della lucchesia. Senza zaino nel senso che la borsa con i libri, le penne e i quaderni i 32 bambini delle elementari di Fabbriche di Vallico, un piccolo comune montano della Valle del Serchio, la lasciano in classe. Fanno il tempo pieno e a casa (beati loro) di compiti da fare per il giorno dopo non ne hanno. Ma "senza zaino" anche nel senso di minor fatica. Lo zaino di solito lo si usa per le scarpinate. Invece da lunedì, quando rientreranno in classe, questi bambini si ritroveranno di fronte a una scuola completamente trasformata. Più comoda, più bella e più accogliente. Insomma meno faticosa. Pareti dipinte con colori pastello, lavagne belle grandi (per gli alunni del secondo ciclo avranno le rigature) e al posto dei soliti banchi che imprigionano tavoli belli grandi in cui possono leggere e scrivere anche in sei bambini. E presto oltre ai 32 alunni delle elementari ci saranno anche 15 bambini della materna. Al comune, alla regione e alla comunità montana questo progetto è costato sui 25mila euro. Uno sforzo consistente per un piccolo comune. Ma necessario perché questa era l'unica strada per salvare la scuola dalla scure della Moratti. "Le scuole nei paesi di montagna - spiega il sindaco Oreste Giuliani che è anche vicepresidente delle comunità montane toscane - sono tutte a rischio di chiusura. Già le medie sono state tutte accorpate. I bambini in età per materne e elementari non sono molti e quindi...". Quindi le scuole vengono lasciate andare, le maestre cercano di andarsene via il più presto possibile e un giorno anche le famiglie che avevano deciso di vivere in uno di questi paesini di montagna (belli ma scomodi) mollano tutto e portano i loro bimbi a valle. In città più brutte dei paesi di montagna, ma dotate di tutti i confort. Le scuole così arrivano a toccare la soglia minima di 19 alunni e vengono chiuse. È un declino quasi annunciato a cui però a Fabbriche hanno messo un bel freno. Quest'anno quando hanno visto la scuola rimessa a nuovo nessuna famiglia di Fabbriche ha pensato a mandare i propri bimbi altrove e anche le maestre non sono fuggite. "Quest'anno - si meraviglia quasi Giurlani nessuna ha chiesto il trasferimento. Vogliono rimanere tutte". Tanto più che la scuola adesso è anche passata di grado. Rientra fra quelle interessate da un "progetto di eccellenza didattica". Che al di là del burocratese significa che non potrebbe essere più chiusa nemmeno se il numero di bambini scendesse sotto i 19. Una forma di resistenza allo svuotamento della montagna toscana che in futuro interesserà altre cinque scuole. "Ma la speranza - chiosa il sindaco di Fabbriche - è che la Regione ci aiuti a esportare questo progetto in tutte e venti le nostre comunità montane".