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Unità-Garfagnana niente insegnante per il bimbo malato

Garfagnana niente insegnante per il bimbo malato Valeria Giglioli LUCCA I sorrisi beffardi del ministro Letizia Moratti non aiutano i bambini in difficoltà. L'ennesima dimostrazione arriva ...

25/09/2004
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l'Unità

Garfagnana niente insegnante per il bimbo malato

Valeria Giglioli

LUCCA I sorrisi beffardi del ministro Letizia Moratti non aiutano i bambini in difficoltà. L'ennesima dimostrazione arriva da Castelnuovo Garfagnana, in provincia di Lucca. M., è un bimbo di 6 anni costretto a letto da una lunga malattia che lo ha colpito due anni fa; al compimento dell'età regolamentare i suoi genitori lo hanno iscritto alla scuola dell'obbligo, ma del servizio di istruzione domiciliare richiesto, a due settimane dall'inizio delle lezioni, non c'è tuttora alcuna traccia. L'istituto interessato, il comprensivo 'Vecchiacchi', aveva inviato già dal gennaio scorso, al momento dell'elaborazione degli organici, la richiesta del servizio: "Abbiamo spedito il progetto necessario alla scuola 'polo', indicata dal Ministero come referente in Toscana - spiega il preside, Luciano Benedetti - l'Istituto statale della SS. Annunziata al Poggio Imperiale di Firenze e agli enti competenti. L'istituto riceve i fondi destinati dal Ministero a questo tipo di servizi ed è incaricato di distribuirli alle scuole che segnalano i casi; il Centro servizi amministrativi dovrebbe occuparsi delle nomine. Purtroppo però nonostante l'invio di ben 3 richieste non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione in merito". Il progetto, che dovrebbe consentire al bimbo di essere seguito a casa da un insegnante per 8 ore settimanali, prevede una spesa di 9000 euro e lo aiuterebbe nel recupero: "Nostro figlio ha iniziato ad avere problemi 2 anni fa, prima stava benissimo - racconta Anna Maria, la mamma - gli hanno diagnosticato la sindrome di Leigh, una malattia genetico-metabolica, ma c'è ancora qualche dubbio. Contro ogni previsione è riuscito comunque a superare crisi terribili e ora riesce a muoversi nel letto e riconosce le persone. Ha bisogno di una cannula per respirare e mangiare e non può essere inserito nell'ambiente scolastico, ma dà forti segni di miglioramento e ci sono speranze che torni a parlare e a camminare". Michele Zecca, rappresentante dei genitori nel consiglio d'istituto, che ha denunciato il caso è sbigottito: "Sull'istruzione di un bambino nella fascia dell'obbligo scolastico, non arriva nessuna risposta". Dall'Istituto della SS. Annunziata la dottoressa Bortolone spiega che il servizio è una novità degli ultimi 3 anni, prima era prevista solo la scuola ospedaliera. In questo caso l'istituto deve trovare tra le sue risorse e nell'organico un insegnante che preveda nel suo orario, normale o straordinario, l'attività di istruzione domiciliare. Ma "le risorse sono poche, se va bene riusciamo a distribuire 1000 euro per scuola, ma dipende da quante sono le richieste". Il problema in questo momento, oltre a quello dei finanziamenti "è che non ci è arrivata nessuna risposta" ribadisce il preside Benedetti: silenzio dal Csa, oltre che dal SS. Annunziata. "Io non posso rispondere in proposito - ribatte Bortolone - non ho l'autorità per dare un'autorizzazione di questo genere. Quest'anno per di più non ci sono fondi disponibili".

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