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Unità-Gela, al liceo vietato il dibattito sull'Iraq

Gela, al liceo vietato il dibattito sull'Iraq Porte sbarrate a Giovanna Botteri del Tg3. Il sindaco Crocetta contro la preside: intervenga il ministro Marzio Tristano GELA Diffici...

23/03/2005
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l'Unità

Gela, al liceo vietato il dibattito sull'Iraq

Porte sbarrate a Giovanna Botteri del Tg3. Il sindaco Crocetta contro la preside: intervenga il ministro

Marzio Tristano

GELA Difficile, raccontano, far piangere Giovanna Botteri, inviata del Tg3, una che gli orrori della guerra li ha visti da vicino e raccontati dal piccolo schermo. C'è riuscita ieri una preside di provincia, a Gela, sud della Sicilia, dove finisce l'Italia: la Botteri era venuta per parlare della guerra in Iraq agli studenti, ma ha trovato le porte dell'aula magna sbarrate. Centinaia di studenti di sette scuole venuti per ascoltare e riflettere sui racconti dal fronte iracheno sono rimasti fuori, senza una spiegazione. La preside del Dante Alighieri e del liceo Eschilo, Agle Savatta, ha deciso che quell'incontro, nonostante avesse dato l'assenso il giorno prima, "non s'aveva da fare". "In una struttura - dice il sindaco Crocetta - esterna all'istituto e la cui occupazione, quindi, non avrebbe quindi interferito con lo svolgimento della normale attività didattica".
Propaganda o confronto. L'incontro si è svolto lo stesso, nell'aula consiliare del comune messa a disposizione dal sindaco, Rosario Crocetta, che ha poi chiesto l'intervento del ministro Moratti "per risolvere una situazione oramai intollerabile che rischia di compromettere l'immagine dell'istituzione che il Ministro rappresenta e quella di una città intera. La scuola non è e non deve essere sede e strumento di propaganda politica ma di crescita e confronto". "Non possono singole persone - continua Crocetta - compromettere e boicottare l'impegno che una città come Gela sta compiendo per ristabilire un legame forte e duraturo con il resto della società civile e con i temi della pace e della legalità. Che esempio diamo ai nostri giovani? Come pretendiamo che interiorizzino i valori dell'onesta e correttezza se proprio dalla scuole vengono esempi del genere?". "La Botteri era in lacrime - ha detto Crocetta - quest'episodio è indecente e vergognoso". "È stata un'esperienza bizzarra - dice la collega del Tg3 - sono una giornalista del servizio pubblico ed è la prima volta che mi capita una cosa del genere. Ero venuta per parlare di pace nella settimana santa affrontando i temi della guerra, l'incontro non avrebbe avuto alcun significato politico, ad organizzarlo era la consulta degli studenti, non il collettivo zapatista rivoluzionario. Ai ragazzi avrei detto che l'eroismo non è quello hemingwayano, che non ero io la coraggiosa che andava al fronte, ma loro, chiamati ogni giorno ad una scelta di legalità e convivenza civile difficile in una terra segnata dalla mafia".
Equivoci... La preside parla di un "equivoco" e scarica tutta la responsabilita' sugli insegnanti che non avrebbero voluto accompagnare i ragazzi nel plesso vicino. ''Non ho ostacolato l'uso dell'aula, solo che a quel punto sarebbe servita solo per 30 studenti - dice la preside - e non era certo adeguata per il numero di partecipanti. Ho invitato l'assessore ad andare nella chiesa di san Biagio".
Gelosa custode delle mura scolastiche, la preside non ama che vengano aperte al confronto con la società civile. Nel 2002, in piena campagna elettorale, negò l'aula al poeta genovese Giuseppe Conte, venuto a presentare il suo libro Da oriente ad occidente. "Io non faccio entrare i comunisti", il poeta, che comunista non è mai stato, tornò a casa furibondo.
Niente ricreazione. E tormentato è anche il rapporto con gli studenti: l'anno scorso vietò loro la ricreazione, lasciandoli dentro l'istituto, loro risposero rivolgendosi all'assessorato alla pubblica istruzione e poi, quando lo scontro si radicalizzò, occupando la scuola per 15 giorni.
La cronaca dell'incidente di ieri è chiara: "Il giorno precedente - racconta Crocetta - la preside ha dato il suo assenso all'assessore all'istruzione Luciano Vullo. Oggi (ieri, ndr) ha detto che gli insegnanti si sarebbero rifiutati. Abbiamo saputo che lei stessa ha chiamato l'appello dei docenti, minacciando di segnare l'assenza ad uno che era andato in bagno. Poi si è giustificata sostenendo di non avere ricevuto alcuna richiesta scritta. Ma se il giorno prima aveva dato il suo assenso all'assessore, che bisogno c'era"? Sentiamo la preside: "Non ho il piacere di conoscere Giovanna Botteri, non ho presente il suo viso e il suo nome, non deve apparire molto spesso in video. Mi dispiace che si dica che è venuta apposta per incontrare gli studenti, perché ciò è falso: mi risulta che era già in Sicilia ed è stata dirottata a Gela, invitata dal sindaco. Perché non le ho chiesto scusa? Perché ho lavorato sino alle 14, e poi sono stata impegnata a replicare alle tv private alle dichiarazioni del sindaco. A me sembra solo un polverone, il sindaco non ha paura dei polveroni che si possono sollevare sul suo operato?". "La Botteri dirottata a Gela? Ma se è venuta da Roma pagandosi il biglietto aereo", conclude Crocetta, che evidentemente dei polveroni non ha paura - la preside non è nuova ad episodi del genere, ma oggi ha oltrepassato il segno e il suo atto non può rimanere impunito".


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