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Unità: Genitori picchiano il preside troppo severo con i voti

Aggressione in una scuola di Bari. E Fioroni accusa: «C’è un’emergenza del vivere civile»

04/03/2007
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l'Unità

Genitori picchiano il preside troppo severo con i voti

Aggressione in una scuola di Bari. E Fioroni accusa: «C’è un’emergenza del vivere civile»

di Maristella Iervasi

LA CAMPANELLA era appena suonata. Gli studenti della media «Lombardi», nel popoloso quartiere San Polo di Bari, zaino in spalla, stavano entrando nelle classi sotto l’occhio vigile del preside che li controllava dal fondo del corridoio. Ed è stato allora che nella

mischia ha notato due adulti nella scuola. Il dirigente scolastico, Ugo Castorina, ha cercato di fermarli: «Che ci fate voi qui, non è orario di ricevimento questo, aspettatemi nella hall...». Ma l’uomo è stato subito aggredito: «Vieni fuori, ti devo uccidere», poi spintonato e picchiato con calci e pugni. Quel richiamo forse ha peggiorato ulteriormente l’animo dei genitori di un alunno (papà e nonno) con in mano la pagella del primo quadrimestre e la voglia di sistemare una volta per tutte le cose lì dentro: stop alla severità dei prof, con la complicità del preside e una «bile» che covava da un mese per via di una circolare che ha messo al bando i telefonini dalle lezioni ed è esplosa ieri, giorno della firma delle pagelle.

Ugo Castorina è poi corso in caserma a denunciare i genitori del suo alunno. Ha escoriazioni alle mani e contusioni, i medici del pronto soccorso gli hanno diagnosticato anche uno stato ansioso: guarirà in 10 giorni. Poi, riaccompagnato a scuola dai carabinieri, il preside racconta la sua versione dei fatti. «Non potevo proprio riceverli immediatamente e forse si sono offesi. Mi hanno prima aggredito verbalmente, poi... No, non li conoscevo, sono persone che non si sono mai fatte vedere nella scuola. Non ho capito cosa volessero dirmi. Sono scappati quando hanno capito che stavano arrivando i carabinieri. Sono fuggiti urlandomi contro: «Io ti devo uccidere...».

Milano, la maestra che taglia la lingua ad un bambino vivace. Ferrara, il prof di ginnastica con l’occhio nero e due denti rotti dopo il pestaggio dei genitori di un suo alunno tredicenne per via del divieto del cellulare in palestra. La lunga serie dei video porno quotidianamente «girati» nelle aule; le scene di bullismo e le mani che «toccano» il fondo schiena delle insegnanti. È far west nelle scuole italiane. E il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Fioroni, dice: In Italia c’è un’emergenza del vivere civile e del rispetto delle regole che riguarda tutti: scuola, genitori, famiglie e mass media. Un fenomeno di fronte al quale ciascuno deve assumersi la propria parte di responsabilità, perché questo è un problema del Paese, certo non solo della scuola». Il ministro ricorda che educare significa non solo dare competenze ma formare uomini e cittadini. «Ma questi cittadini - sottolinea - dobbiamo formarli tutti: l’insegnamento del rispetto della legalità deve iniziare dando l’esempio. A partire da quello dei genitori».

La media «Lombardi» si trova nel quartiere San Paolo di Bari. Zona di frontiera per composizione sociale e controllo della criminalità. È frequentata da 736 studenti e da 22 anni la dirige lo stesso preside: Ugo Castorina. Lo stesso che nel 1997 balzò alle cronache per aver allestito una brandina in presidenza per «fermare» i continui atti vandalici nell’istituto. «Lo Stato, il ministro Fioroni, qualcuno ci tuteli - dice ora Carlo Praia, insegnante di sport e di sostegno alla Lombardi -. Vogliamo svolgere il nostro dovere istituzionale senza rimetterci la salute o la pelle. Educare i ragazzi è difficile. Ci sono difficoltà nel rispetto delle regole».


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