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Unità-Giorgio Bocca:Prima di tutto via dall'Iraq. E via le leggi del Polo

Prima di tutto via dall'Iraq. E via le leggi del Polo Roberto Cotroneo Un programma per la sinistra. Giuliano Amato si rivolge agli opinion leader dalle colonne di "Repubblica". Chiede ...

08/08/2004
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l'Unità

Prima di tutto via dall'Iraq. E via
le leggi del Polo

Roberto Cotroneo

Un programma per la sinistra. Giuliano Amato si rivolge agli opinion leader dalle colonne di "Repubblica". Chiede un aiuto per parole d'ordine efficaci, per temi che possano entrare a far parte della cultura programmatica della sinistra. Ieri il sociologo Domenico De Masi ha risposto con un appello alla creatività e alla felicità. Ha detto che la politica della sinistra deve liberarsi dagli apparati e dalla vecchia idea di una società industriale che non c'è più. Oggi risponde Giorgio Bocca, che in testa ha un'idea continua, martellante, indispensabile. Per lui non ci sono programmi per la sinistra, di nessun tipo, che possano prescindere da una cosa del genere. Che possano dimenticare che siamo in guerra, in una guerra ingiusta, in una guerra pericolosa.
Allora Bocca, da dove partiamo per questo pro-gramma della sinistra?
"Al primo punto, ma proprio al primo, c'è il ritiro immediato delle truppe dall'Iraq".
Perché?
"Perché questa guerra è l'alibi di tutto il malgoverno, di tutte le ipocrisie, di tutte le alleanze ingiuste. Questa guerra è uno strumento terrificante. Sono per una scelta alla Zapatero. Lui cosa ha fatto? Ha detto che per prima cosa avrebbe ritirato le truppe. Ecco cosa dobbiamo fare noi".
Andiamo avanti nel programma. Vediamo il secondo punto per un futuro politico dell'Ulivo.
"Il secondo punto è ancora una volta una dichiarazione di intenti. Bisogna trovare il modo di abolire l'uso dello Stato a fini privati. Io credo che la gente comune ormai abbia compreso bene che siamo in preda a uno sfruttamento del denaro pubblico in mano a interessi privati. Vuoi un esempio?".
Dimmi.
"L'alta velocità. Prova a passare per la tratta ferroviaria Torino-Milano. Passa per quella pianura Padana là. Non esiste più, è stata sventrata con una carica di cemento che l'ha resa irriconoscibile. Quelli sono miliardi spesi, miliardi dello Stato che girano e che tornano indietro attravero giravolte estrose e facilmente comprensibili. E sai per tutto questo cemento, per tutti questi miliardi spesi, quanto è stato risparmiato ai viaggiatori? Te lo dico io: 10 minuti al massimo".
Bocca, sai cosa ti risponderebbe qualcuno: tu vuoi un programma della sinistra che è contro le opere pubbliche, contro il nostro intervento internazionale a fianco degli alleati, vuoi un programma di moralizzazione, il solito moralismo che non porta a nulla.
"E intanto loro, il governo, continuano a fare quello che vogliono. Prendi il ponte sullo stretto di Messina".
Sei contro anche a quello.
"Si tratta di una grande opera che collega due deserti. Solo che in mezzo a quei due deserti c'è una cosa annosa che si chiama mafia. La mafia governa questo paese da 150 anni. E questo antico rapporto è ancora perfettamente valido. Alle ultime elezioni politiche le forze di governo hanno raccolto proprio lì la quasi totalità dei seggi. Chiediti il perché. Ma chiediti soprattutto cosa la sinistra dovrebbe fare per arginare tutto questo".
Vuoi mettere la lotta alla mafia in un programma di governo dell'Ulivo?
"Sì perché questo paese possa tornare a una decente normalità, ed è proprio il compito della sinistra. E del suo programma. E poi bisogna cominciare a smontare le leggi fatte dalla Casa delle libertà".
Francesco Rutelli, leader della Margherita, ha scatenato un putiferio dicendo che non è indispensabile fare come Penelope: loro che legiferano e fanno&
"Loro chi, i berlusconiani?".
Appunto. E l'opposizione che deve ogni volta disfare. Lui, Rutelli, dice che non si deve ricambiare tutto per forza.
"Rutelli è uno di quelli che antepongono la loro carriera personale al bene della sinistra. E siccome vuole fare il capo del governo, si comporta di conseguenza".
Rutelli non la prenderà bene. Lo accusi di essere un opportunista che non vuole il bene di questo paese.
"Non riesco a vederla in un altro modo. Poi sai, le ambizioni di Rutelli all'interno della sinistra mi sembrano poca cosa rispetto a quello che sta accadendo davvero".
Cioè?
"Siamo al capolinea, credimi. Il genere umano ha avviato un processo di autodistruzione, ed è un processo visibile ovunque".
Sei un apocalittico.
"No, sono realista. Quale dovrebbe essere il programma della sinistra? Dovrebbe denunciare che il sistema economico globale è una vera e propria corsa al bottino. Le lobby, i potenti, non stanno facendo altro che riempire le loro casse".
Ci provano tutti da sempre.
"E come no. Ma perché Amato anziché chiedere parole d'ordine, e fare distinguo, non invita i suoi alleati a mettere al centro del programma la ricostruzione dello Stato? Saccheggiato da Berlusconi e dai suoi uomini?".
Sei qui per dirglielo tu.
"Nel frattempo siamo arrivati alla vigilia di una delle crisi petrolifere più gravi che si possano ricordare".
Beh, questa è sempre colpa della guerra.
"E la sinistra traccheggia, no? Guarda, io non sono un pacifista illuso, io sono un pacifista e basta. Chissà perché i pacifisti devono essere sempre "illusi". Quelli che credono ancora nell'Onu".
Finisce che dopo dell'apocalittico ti danno anche dell'ingenuo.
"Sarebbero ingenui tutti quelli che non vogliono credere alle menzogne che ci propinano ogni giorno? Io penso che il ritiro dalla guerra, una politica estera diversa, un'idea dello Stato più rigorosa, sia uno di quegli argmomenti che convincono tutti. Non capisco cosa aspettino".
Magari ci stanno pensando.
"Intanto mi sembra che stiano arrampicandosi sugli specchi. Pensa ai comunisti. La propaganda comunista diceva: noi vogliamo creare una società dove nessun uomo può dominare su un altro uomo. Quel messaggio lo capivano tutti. Cosa si poteva chiedere di più?".
Non è che poi nella realtà si realizzasse...
"Certo ma era un modo per affrontare i temi della storia. Allora ha ragione Francis Fukuyama quando sostiene che siamo alla fine della storia".
E dunque alla fine di un programma plausibile per la sinistra?
"Credimi, è difficile mettere giù un programma nel caso totale. Caos italiano, dove nessuna regola è più rispettata. Caos mondiale, con questa macchina gigantesca del capitalismo che nessuno riesce più a fermare".
Ti daranno del comunista Bocca.
"Che mi dia del comunista Berlusconi o Fini, mi preoccupa poco. Spero che non mi diano del comunista Fassino e Rutelli. E che si ricordino di una parola d'ordine di Enrico Berlinguer&".
Adesso te lo danno sicuro&
"Berlinguer si appellava alla moralità. La moralità che in questo paese manca".
Apocalittico, ingenuo. E ora, con un classico giochetto, pure moralista. Però mi sa che incasserai bene queste critiche. Ma una cosa devi farla, adesso. Regala uno slogan efficace ad Amato, che lo ha chiesto dalle colonne del tuo giornale, uno slogan alla John Edwards. Tipo: "Non più un'America dei ricchi e una dei poveri, ma un'unica, sola America per tutti". Provaci.
"E va bene, ti regalo il più semplice. Ma l'unico possibile: "Torniamo al passato"&".
rcotroneo@unita.it