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Unità: Gli studenti fanno la guerra al numero chiuso

Mille corsi di laurea sono ad accesso ridotto

22/09/2006
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l'Unità

LA POLEMICA

Lo chiamano “numero programmato” perché “numero chiuso” suona vagamente discriminatorio. In questi giorni decine di migliaia di matricole nelle università di tutt’Italia stanno affrontando i test attitudinali per entrare nelle facoltà che sempre più cercano di limitare gli iscritti. Su un totale di 3100 corsi di laurea 1060 (più di un terzo) prevedono i test, grazie ai decreti ministeriali della Moratti che li rendono («surrettiziamente») possibili in tutte le facoltà e non solo, come previste dalle direttive europee, per medicina, odontoiatria, veterinaria e architettura, dove servono attrezzature costose e quindi la scrematura. Da sempre contestati, spesso vengono aggirati da ricorsi personali al Tar che contestano le graduatorie. Ricorsi al Tar del Lazio che però possono permettersi solo ragazzi con alle spalle famiglie abbienti.

A questa odiosa situazione si oppone il sindacato dell’Unione degli studenti (Udu) che ha dichiarato guerra al “numero chiuso” in nome del diritto allo studio, per l’accesso gratuito al sapere. Ieri alla Camera è stato presentata la campagna nazionale di adesioni per un ricorso collettivo contro il sistema dei test attitudinali. «Diversamente dal ricorso singolo, nel nostro si contesta la legittimità del bando - spiega Valerio Angelini rappresentante dell'Udu -. Se verrà accolto dal Tar, tutti coloro che hanno partecipato saranno ammessi alle facoltà». La campagna ha trovato il sostegno di parecchi deputati del centrosinistra che già nella scorsa legislatura avevano presentato disegni di legge per abolire il numero chiuso. «Io, da rettore della Ferdinando II di Napoli sono stato l’unico ad oppormi al numero chiuso - ricorda Fulvio Tessitore (Ulivo) -. Dobbiamo salvaguardare l’università per tutti, senza essere contro la selezione. Significa essere contro la selezione preventiva: i test devono essere obbligatori ma per far capire se la facoltà scelta è adatta». Con loro anche Titti De Simone (Prc), Li Causi (Udeur), Scotto e Tocci (Ulivo). Massimo Franchi