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Unità: I neolaureati in medicina non perderanno un anno

UNIVERSITÀDue decreti del ministro Mussi sbloccano la situazione. Agli specializzandi un salario di 21mila euro lordi

23/11/2007
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l'Unità

/ Roma
Tre provvedimenti per risolvere la questione dei neolaureati in medicina che, dovendo sostenere l’esame di abilitazione il prossimo febbraio, chiedevano lo slittamento dell’esame alle scuole di specializzazione previsto per gennaio. Rischiavano di perdere un anno e per questo, nei giorni scorsi, hanno dato luogo a numerose proteste innescando un acceso dibattito politico. Il ministro Fabio Mussi ha trovato una soluzione al problema. Ma è anche andato oltre: con un emendamento alla Finanziaria, ha annunciato una radicale riforma dell’accesso alle scuole di specializzazione in medicina.
Un cambiamento non da poco, cui si aggiunge un’altra novità: presto, in applicazione di una legge del 1991, gli specializzandi in Medicina (che, nella pratica, svolgono reali mansioni lavorative negli ospedali) avranno un vero e proprio salario. Sarà di circa 21.000 euro lordi l’anno.
NEOLAUREATI NON PERDERANNO CONCORSO: Con un decreto, Mussi ha stabilito che l’esame di abilitazione alla professione medica sarà anticipato al 6 febbraio e con un secondo decreto ha fissato per il 10 marzo l’avvio dei corsi delle scuole di specializzazione per il prossimo anno. Il ministro ha anche firmato i bandi per l’esame di accesso alle stesse scuole di specializzazione. Pertanto, ci saranno i tempi tecnici perché‚ i neolaureati non ancora abilitati possano accedere alle scuole di specializzazione senza perdere un anno. Nodo risolto dunque, anche se il ministro non risparmia una strigliatina dopo le proteste dei giorni scorsi: «Non sono stato commosso dalle manifestazioni - ha affermato - poiché ho avuto l’impressione di gruppi in lotta ognuno per il proprio interesse e con poco interesse per il funzionamento del sistema».
VERSO RIFORMA ACCESSO SCUOLE SPECIALIZZAZIONE MEDICINA: Risolto il problema contingente, il ministro ha guardato oltre con l’obiettivo di razionalizzare i criteri per l’accesso alle scuole armonizzando le varie scadenze legate al conseguimento dei necessari titoli. Con un emendamento alla Finanziaria, che si accinge a presentare, Mussi ridisegna infatti radicalmente il sistema degli accessi. Dal prossimo anno accademico, 2008-09, prevede infatti l’emendamento, agli esami di ammissione alle scuole di specializzazione potranno partecipare, oltre ai laureati in Medicina e Chirurgia, anche gli studenti iscritti all’ultimo anno di corso di laurea in regola con gli esami, e gli studenti fuori corso che abbiano sostenuto tutti gli esami.
In ogni caso, la laurea, ove non già posseduta, e l’abilitazione alla professione, dovranno essere conseguite entro la data di avvio dei corsi di specializzazione. Mussi ha anche annunciato che è in preparazione un provvedimento in base al quale dal prossimo anno, le scuole di specializzazione inizieranno la propria attività a partire dal 1/o dicembre.
21.000 EURO SALARIO A SPECIALIZZANDI: «Per la prima volta - ha detto il ministro - viene applicata una legge del 1991 che prevedeva un contratto di lavoro per gli specializzandi in medicina che, come è noto, svolgono anche lavoro negli ospedali.
Per la prima volta, gli specializzandi avranno quindi un salario, che sar… pari a circa 21 mila euro lordi l’anno».
POLITICI PLAUDONO: giudizi positivi da vari esponenti politici. Per il presidente della commissione Sanità Ignazio Marino «con il sistema proposto oggi gli studenti non perderanno tempo tra il momento della laurea e l’inizio della specialità in attesa del concorso».