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Unità-I sogni di Moratti: vi racconto quant'è bella la mia scuola

I sogni di Moratti: vi racconto quant'è bella la mia scuola Il ministro inaugura l'anno scolastico: meno precari, più fondi, meno dispersione. La Cgil: paradossale operazione mediatica, non...

09/09/2004
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l'Unità

I sogni di Moratti: vi racconto quant'è bella la mia scuola

Il ministro inaugura l'anno scolastico: meno precari, più fondi, meno dispersione. La Cgil: paradossale operazione mediatica, non poteva cominciare peggio

Mimmo Torrisi

ROMA Nella Repubblica dei sogni del ministro Moratti va tutto bene. Per la scuola ci sono un sacco di soldi ("altro che tagli"), i precari sono sempre di meno, la dispersione scolastica è in calo, l'integrazione degli immigrati è in continua crescita e la promessa di un computer in ogni classe è quasi realtà.
La conferenza stampa di presentazione dell'anno scolastico, tenuta ieri dal ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti si è trasformata in un inno alle magnifiche sorti e progressive della scuola italiana. Almeno finché qualcuno non ha chiesto conto al ministro dell'incertezza e delle proteste che hanno caratterizzato le ultime settimane. Su tutte la vicenda del tutor (l'insegnane che dovrebbe coordinare lo staff dei docenti), uno dei punti qualificanti della riforma che entra in vigore proprio quest'anno scolastico, e che non si capisce bene se è obbligatorio, facoltativo, in attesa di definizione o che altro. "È in corso una trattativa sindacale - ha spiegato il ministro -ritengo corretto attenderne l'esito prima di dare delle indicazioni". In attesa delle indicazioni le scuole potranno decidere liberamente se fare partire o meno il tutor? "No, il tutor è previsto da una legge dello Stato che va applicata sempre. Un genitore che chiede il tutor ha il diritto di ottenerlo". Allora per le scuole che hanno già deciso di non nominarlo saranno previste sanzioni, come preannunciato con una circolare di fine luglio: "No, perché c'è stata una riforma, siamo all'inizio e questi sono problemi fisiologici". E a questo punto, il ministro, sempre inappuntabile ma un po' infastidita delle richieste su aspetti obiettivamente poco chiari se l'è presa con i giornalisti: "Lo so che ci sono ancora tanti problemi, però ce ne sono anche molti che sono stati risolti. Date conto dei risultati ottenuti. E poi questa riforma porta con sé dei valori. Aiutatemi a farli conoscere".
E per diffondere i risultati ottenuti, il ministro, cifre alla mano, ci si è messa d'impegno: aumento di oltre 4milioni di euro della spesa complessiva per l'istruzione negli ultimi tre anni (ma in tanta abbondanza non si sono trovate le risorse per la generalizzazione delle scuola materna), aumento del numero dei bambini che andranno a scuola un anno prima (i cosiddetti anticipi); aumento dei laboratori e dei computer: "siamo arrivati ad un computer ogni 10 studenti a fronte di una media europea di uno ogni 14"; riduzione del 30% del numero dei precari e definizione di un piano pluriennale per evitare la formazione di un nuovo precariato; riduzione dal 22 al 20% della dispersione scolastica; incremento del numero degli studenti immigrati, 50mila in più rispetto all'anno scorso. Ma il fiore all'occhiello è l'avvio regolare delle lezioni: "L'amministrazione ha lavorato anche a Ferragosto per pubblicare le graduatorie definitive nei tempi stabiliti, ciò ha permesso di assegnare tutte le cattedre disponibili".
Insomma, secondo il ministro la scuola italiana non è mai stata così bene. Peccato che l'opinione sia piuttosto solitaria: "L'anno scolastico sta partendo malissimo perché le risorse economiche per la scuola, università e ricerca sono in costante diminuzione il ministro sostiene con grande sfoggio di dati cose sbagliate", è quanto ha affermato il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, che ha anche sottolineato che "il lavoro instabile e non garantito è aumentato a dismisura ed in alcune situazioni supera il 50% sul totale degli occupati".
Per contestare nel merito le affermazione di Letizia Moratti, è intervenuto Enrico Panini, segretario generale Flc Cgil: "Oggi in Lombardia l'anno scolastico è partito male. In oltre il 50% delle scuole della regione non ci sono i supplenti nominati per l'intero anno scolastico, tutte le province sono piene di ricorsi avverso gli errori nelle graduatorie permanenti e, nei Csa più grossi, si stanno ancora individuando i nominati in ruolo. Operazione, questa, che il ministro assicura essersi conclusa il 25 agosto". E la Lombardia, aggiunge il segretario generale di Flc Cgil, "non è l'unica regione in queste condizioni. Lo sforzo mediatico del ministro Moratti è paradossale perché la realtà è sotto gli occhi di tutti ed è molto diversa".