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Unità: I tagli costano 60 milioni ai lavoratori della scuola toscani

Denuncia della Flc Cgil: 1865 cattedre in meno e stipenti tagliati da 753 a 2081 euro in tre anni

22/06/2010
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l'Unità

Silvia Casagrande

Sessanta milioni in tre anni. A tanto ammonterà il taglio nelle tasche dei lavoratori delle scuole toscane per effetto della manovra Tremonti. Per gli insegnanti e gli addetti tecnico-amministrativi piove sul bagnato. Ai tagli degli organici imposti dalla legge 133 del 2008 si aggiungeranno quelli alle buste paga della finanziaria d’urgenza, che prevede il blocco dei rinnovi contrattuali e dei salari accessori per il triennio 2011-2013, oltre al taglio da 104 milioni inflitto al ministero dell’Istruzione, università e ricerca, di cui ancora non si conoscono le conseguenze. Il solo blocco degli scatti di anzianità comporterà tagli medi degli stipendi nei prossimi tre anni che vanno da un minimo di 753 euro per i collaboratori scolastici a un massimo di 2.081 euro per i direttori dei servizi generali. Per gli assistenti tecnici e amministrativi il taglio sarà di978 euro, per gli insegnanti dell’infanzia e delle primarie di 1.495, alle medie 1.730, mentre per i docenti delle superiori bisogna distinguere tra quelli diplomati (meno1.644) e laureati (1.990 euro). Questo per quanto riguarda la scuola che, com’è noto, deve sempre fare i conti con i tagli al personale. Se nel 2008-2009 erano stati eliminati 2600 posti di lavoro e quest’anno 2mila, la Flc Cgil regionale calcola che a settembre saranno 1865 le cattedre in meno in Toscana: 270 alle primarie, dove 3mila bambini dovranno rinunciare al tempo pieno, 199 alle medie, dove il tempo scuola sarà ulteriormente ridotto e 674 alle superiori, dove i più colpiti saranno gli istituti tecnici e i professionali. Il disimpegno del governo cresce alla scuola dell’infanzia, non obbligatoria per legge, dove già lo scorso anno la Regione aveva dovuto finanziare 44 sezioni richieste dalle famiglie,ma che Roma aveva deciso di non attivare: a settembre le sezioni in meno saranno 110 e circa 2500 bambini tra i 3 e i 6 anni rischiano di veder negato il loro diritto allo studio. A tutto ciò bisogna aggiungere il taglio di 733 tra segretari, tecnici e collaboratori. Previsioni altrettanto fosche quelle relative a università e ricerca. «Per effetto della manovra, la metà dei precari dei nostri atenei sarà lasciata a casa - spiega il segretario regionale della Flc Cgil Raffaello Biancalani - cosa che avrà ricadute gravi, visto che molti di loro tengono corsi. Saranno tagliati del 50% anche i fondi per le missioni all’estero, indispensabili per chi fa ricerca di livello internazionale. Infine, è stata decisa la soppressione di sette importanti enti di ricerca: in Toscana tocca all’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sui loghi di lavoro (Ispesl), ente che vive grazie a entrate proprie e che quindi verrà tagliato inutilmente». Queste ed altre incongruenze sono al centro della critica che la Cgil regionale muove contro una manovra che definisce “depressiva” perché taglia istruzione e ricerca, motori di sviluppo futuro, e toglie potere d'acquisto ai dipendenti pubblici. Per venerdì è indetto uno sciopero dell’intera giornata per il comparto scuola, che comunque non comporterà il blocco degli scrutini, mentre il successivo venerdì 2 luglio lo sciopero di otto ore sarà generale e a Firenze si terrà una manifestazione regionale.