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Unità: Il Pubblico impiego annuncia lo sciopero

Non si vede l’emendamento concordato per i contratti

02/11/2006
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l'Unità

Ma il governo è pronto a risolvere il caso
di Laura Matteucci/ Milano

ULTIMATUM Dipendenti pubblici verso lo sciopero generale. Le segreterie generali di settore di Cgil, Cisl e Uil si riuniscono oggi per decidere la mobilitazione, prevista per un’intera giornata dell’ultima settimana del mese, e iniziare le procedure di rito.
Lo sciopero interesserà tutte le categorie: Stato, parastato, scuola, agenzie fiscali.
Il punto di rottura riguarda i contratti dei pubblici, tutti scaduti il 31 dicembre 2005, per i quali al momento la Finanziaria non prevede nulla. Peggio: già da una decina di giorni i sindacati hanno concordato con il governo, ministero alla Funzione pubblica, un emendamento alla manovra relativo ai contratti, che però non è stato ancora inserito nel testo di legge e che, anzi, sembrerebbe essersi arenato nelle stanze del sottosegretario alla presidenza, Enrico Letta.
L’emendamento regola in particolare le modalità di sottoscrizione dei contratti, e ne prevede l’entrata in vigore entro 40 giorni dalla stipula (oggi, invece, non esiste regolamentazione in materia, e tra la firma e l’entrata in vigore possono passare anche dei mesi). «In sostanza, chiediamo che i rinnovi contrattuali del biennio 2006-2007 siano sottoscritti ed esigibili nell’arco del 2007 - spiega il segretario generale della Funzione pubblica Cgil, Carlo Podda - Non ci sembra una pretesa lunare». «E, in effetti - prosegue - anche gli esponenti del governo ci hanno dato ragione, impegnandosi con l’emendamento. Peccato che poi se ne siano perse le tracce. Perciò in assenza di novità le segreterie confederali del pubblico impiego proclameranno lo sciopero generale e avvieranno le procedure per attuarlo».
In pratica, si tratta di circa 2 milioni di lavoratori che in assenza di un intervento normativo nel prossimo anno non potranno avere il rinnovo del contratto. Dopo aver atteso invano dieci giorni «la pazienza del sindacato si è esaurita», accusa Podda. «Per come è fatta la legislazione sul diritto di sciopero, da quando iniziamo una procedura a quando uno sciopero si fa passano almeno 3 settimane. Non vorremo fare uno sciopero quando la Finanziaria è stata approvata. Per questo - spiega - abbiamo deciso di dare questo ultimo avvertimento al governo».
Alla riunione di oggi partecipano, oltre a Podda, i segretari generali della Fps-Cisl Rino Tarelli, della Uil-Pa Salvatore Bosco, della Fpl-Uil Carlo Fiordaliso.
Per il segretario confederale della Cisl Gianni Baratta, se il governo non apporterà alla Finanziaria le modifiche necessarie, lo sciopero sarà «inevitabile». «Fino a ieri abbiamo parlato con il ministro Nicolais, che sosteneva di aver presentato l’emendamento, e siamo stati rassicurati anche da Padoa-Schioppa - sottolinea Baratta - ma poi evidentemente la Ragioneria generale avrà avuto dei problemi».
Stesso tono anche da parte della Uil. Il rinvio del rinnovo al 2008, che comporterebbe la diluizione in tre anni del beneficio economico, è «inaccettabile», e per questo i sindacati «saranno costretti», in assenza di un intervento in extremis del governo, allo sciopero. A ribadire le intenzioni degli statali è il segretario generale della Uil-Pa, Salvatore Bosco: «Ci auguriamo che il governo mantenga la promessa e che lo sciopero venga scongiurato. I tempi - conclude - sono strettissimi».


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