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Unità-Il Tar: graduatorie da rifare, subito Scuola nel caos

Il Tar: graduatorie da rifare, subito Scuola nel caos Una sentenza scompiglia l'ordine di 30mila professori È la decima volta che succede nell'era Moratti di Rinalda Carati / Roma G...

07/10/2005
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l'Unità

Il Tar: graduatorie da rifare, subito Scuola nel caos

Una sentenza scompiglia l'ordine di 30mila professori
È la decima volta che succede nell'era Moratti

di Rinalda Carati / Roma

GRADUATORIE A RISCHIO I docenti inclusi nelle graduatorie permanenti provinciali, per le supplenze e le immissioni in ruolo, se non raggiungono il massimo del punteggio di servizio, possono far valere anche più di 6 mesi di servizio per anno scolastico. Lo
ha stabilito il Tar del Lazio (con la sentenza n.7354, emessa in luglio) che ha annullato la normativa che prevedeva il divieto di far valere più di sei mesi di servizio per anno. In sostanza, il servizio prestato in altra classe di concorso-ordine di scuola, se la sentenza fosse confermata anche in secondo grado, diventerebbe trasferibile per intero e quindi in caso di incarico annuale potrebbe garantire fino a 12 punti, contro i 6 previsti attualmente. Insomma, si ritorna alla situazione in vigore prima del 2004. Come è noto, le sentenze del Tar, se non vi è ricorso al Consiglio di Stato, sono immediatamente esecutive: il rischio è quindi quello di una autentica rivoluzione nelle graduatorie. Con tutte le conseguenze del caso sull'avvio dell'anno scolastico. Tutt'altro che il regolare e tranquillo inizio di anno scolasticodi cui anche recentemente ha parlato il ministro Letizia Moratti.
"Il ministro dell'efficienza ha collezionato in cinque anni dieci sentenze di tribunali amministrativi che l'hanno costretta a rimettere mano altrettante volte sulle gradutaorie", commenta il segretario della Federazione dei Lavoratori della Conoscenza Cgil, Enrico Panini. "La sentenza è di luglio - spiega Panini - eppure fino a poche ore fa il ministro assicurava che tutto stava procedendo regolarmente: dovrebbe chiedere scusa agli italiani, visto che si tratta del rifacimento di quasi trentamila posizioni in graduatoria". Le conseguenze sulla scuola? "Difficile quantificare - aggiunge Panini - ma certamente è una situazione che introduce un elemento di caos".
Nessuna scusa arriva comunque da parte del Muir, anzi: le graduatorie degli insegnanti "sono regolari" e non saranno soggette "ad alcuna revisione" afferma il Ministero dell'Istruzione che ritiene la sentenza "frutto di una non esatta valutazione di una situazione complessa". L'amministrazione, che sta proponendo appello al Consiglio di Stato, precisa che "il caso concreto dei ricorrenti non incide sulle graduatorie che di conseguenza non sono soggette a revisione".
La Cisl-scuola chiede al ministero dell'Istruzione una "sollecita iniziativa, per evitare una ulteriore serie di contraccolpi che si aggiungerebbero a quelli già presenti per il ritardo di alcune nomine". Per il segretario generale Francesco Scrima la sentenza "pone seri problemi per il prosieguo dell'anno scolastico appena iniziato, dal momento che vengono messe in discussione le graduatorie che hanno dato il via alle nomine degli insegnanti, a cominciare da quelle a tempo indeterminato". Infine per i Cobas della scuola "la portata di questa sentenza non è facilmente quantificabile. Di sicuro le graduatorie saranno terremotate e rischiano di mettere in discussione sia le nomine appena fatte per gli incarichi annuali sia le recenti sospirate e meritate immissioni in ruolo". Secondo i Cobas il problema "ormai è politico cioè la ferrea volontà dell'amministrazione e del governo di perseguire a tutti i costi la politica della precarizzazione nella scuola pubblica".