Unità: In due sul cornicione contro i tagli alla scuola decisi dalla Gelmini
A Caserta due coniugi, dipendenti precari nella scuola, sono saliti su un cornicione minacciando di gettarsi nel vuoto. Lasciato il lavoro a Brescia, non hanno trovato posto nella città natale. Dopo ore di trattative il ritorno a casa.
MARCO VENTIMIGLIAIn bilico su un cornicione, minacciando di gettarsi nel vuoto se perdevano il posto di lavoro: è stata questa la drammatica protesta messa in atto ieri a Caserta da una coppia di quarantenni, marito e moglie, entrambi dipendenti amministrativi nella scuola. Una vicenda fortunatamente rientrata nel tardo pomeriggio, il segnale estremo di un settore enorme, quello del precariato, che rischia di esplodere dopo i tagli draconiani messi in atto dal ministro Gelmini. Da qui la denuncia di Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil: «I precari della scuola, docenti e Ata (il personale tecnico e amministrativo, ndr), pagano le conseguenze più pesanti dei tagli attuati dal Governo». Per questo il sindacato preannuncia un autunno caldo con uno sciopero generale se la politica del ministero non cambia direzione. Originari di Caserta, Nicola Bovenzi e la moglie, dipendenti Ata con un lungo passato di incarichi annuali, hanno iniziato la loro protesta nella mattinata, scavalcando una finestra dell'Ufficio scolastico provinciale, in via Ceccano, e minacciando di lanciarsi nel vuoto. Con due figli a carico, entrambi hanno rinunciato all'incarico che avevano in una scuola di Brescia, convinti di riuscire ad entrare in graduatoria a Caserta, un’assegnazione che non è invece arrivata. Per tutto il giorno si è cercato di convincere i coniugi a desistere, con l'intermediazione della Prefettura, di dirigenti della Provincia, di sindacalisti e di funzionari dell'Ufficio scolastico provinciale. Via Ceccano è stata chiusa al traffico e i Vigili del Fuoco hanno sistemato un materasso gonfiabile posto in corrispondenza del cornicione. Fino a che, ormai si era al tramonto, la coppia ha accettato di rientrare con l’assicurazione che nella prossima settimana si svolgeranno una serie di incontri, a partire dall’apertura di un tavolo di concertazione provinciale, con l’intento di reperire in tempi rapidi fondi per scongiurare la perdita di lavoro di molti docenti e dipendenti Ata.
«Entrambi i coniugi Bovenzi hanno alle spalle oltre dieci anni di nomine - ha spiegato Enrico Grillo, segretario della Cgil Caserta - Per anni hanno lavorato a Brescia. Poi, facendo forza sul fatto che avevano molto punteggio e, quindi, erano in lizza per un'assunzione, hanno deciso di ritornare nella loro città. Ma solo a Caserta e provincia sono circa 350 i tagli che riguardano il personale Ata». E il segretario della Cisl scuola Campania, Vincenzo Brancaccio, definisce «drammatica», la situazione in virtù dei tagli previsti: «Seimila posti per gli insegnanti e duemila di personale Ata».