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Unità: Intesa sulla formazione. Firma anche la Cgil ma con qualche riserva

Una cabina di regia e due miliardi emezzo das pendere quest’anno per la formazione professionale.Governo, imprese e sindacati hanno raggiunto un accordo.Firma anche la Cgil ma su un paio di punti resta il dissenso.

19/02/2010
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l'Unità

È stato trovato un accordo sulla formazione professionale e su come utilizzare i 2 miliardi e mezzo di euro disponibili per quest’anno. L’intesa porta la firma di governo, regioni imprese e sindacati: anche della Cgil, anche se la sua è un’adesione con riserva. Il testo elaborato in due mesi di trattativa, si sviluppa su cinque linee guida e punta su un forte coordinamento nazionale. Una cabina di regia cercherà di capire quali siano le figure professionali più richieste, e su queste saranno concentrate le risorse e gli sforzi per riqualificare e reimpiegare i lavoratori fuori mercato.
METODO E MERITO Con la crisi che c’è e le centinaia di migliaia di persone rimaste senza lavoro, tra cassintegrati, disoccupati e lavoratori in mobilità, lo strumento della formazione e della riqualificazione professionale si imponeva. Di qui la convergenza anche del sindacato di Corso d’Italia che ha firmato «per senso di responsabilità» e con un paio di condizioni. «In questa fase difficile - ha detto per la Cgil Fulvio Fammoni - era importante l’impegno straordinario di tutti». Su due punti resta un formale dissenso: sul metodo seguito e sul ruolo formativo che giocherà l’impresa. Il sindacato di Corso d’Italia spiega perché in una lettera inviata ieri al governo. Sul metodo: «È stato dato scarso spazio di intervento alle forze sociali, non preparato con specifiche riunioni anche tecniche come richiesto», rileva Fammoni. Sul merito: «Non c’è contrarietà a considerare un ruolo formativo anche da parte dell’impresa, maquesto non può significare che tutte le imprese siano in possesso di questa capacità formativa». E qui la Cgil propone un emendamento. Resta invece confermata la netta contrarietà all’abbassamento dell’età dell’apprendistato a 15 anni.
IL LIBRETTO FORMATIVO Tra le novità, del protocollo c’è l’introduzione del «libretto formativo» che riporterà le competenze che via via verranno acquisite. Soddisfatto il commento del ministro del lavoro Maurizio Sacconi e degli altri firmatari. «Apre a importanti opportunità», dichiara il segretario confederale della Cisl Giorgio Santini. «È necessario ora attuare questo accordo con il confronto tra le parti sociali e le istituzioni, sulla base delle esigenze e dei fabbisogni reali dei lavoratori e delle imprese, rafforzando sul piano qualitativo quanto si sta positivamente facendo in materia di ammortizzatori sociali ». «Siamo di fronte ad una piccola rivoluzione », secondo Guglielmo Loy della segreteria Uil, visto che ora si incontrano ammortizzatori e formazione: «in passato questo non accadeva, spesso con risorse sprecate o spese in modo non razionale».