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Unità-Istruzione alla deriva-Scuola, babele totale. Lezioni a rischio

Scuola, babele totale. Lezioni a rischio I sindacati: domani rese pubbliche le assegnazioni delle cattedre? Impossibile In tutta Italia sono 20mila i ricorsi "Sarebbe meglio rifare tutto da capo...

24/08/2004
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l'Unità

Scuola, babele totale. Lezioni a rischio

I sindacati: domani rese pubbliche
le assegnazioni delle cattedre? Impossibile
In tutta Italia sono 20mila i ricorsi
"Sarebbe meglio rifare tutto da capo"

ISTRUZIONE alla deriva

Roma: centinaia di insegnanti, stremati
dal caldo, hanno preso d'assalto l'ufficio scolastico
Palermo: rinviate le nomine dei docenti di sostegno
a rischio gli studenti portatori di handicap

Precari, il ministero dà l'indicazione di pubblicare le graduatorie a tutti i costi: zeppe di errori e incomplete

Chiara Martelli

ROMA A un passo dal via del nuovo anno scolastico in cattedra, ancora, c'è solo il caos. Migliaia di "prof" con contratto a termine, infatti, dopo un estate trascorsa a sciogliere i nodi di un rebus chiamato graduatorie sono tuttora assiepati davanti all'uscio degli ex provveditorati con in mano uno e più fogli di reclamo. Tuttora. Vigilia dell'assegnazione di 100 mila supplenze annuali e di 15 mila immissioni in ruolo per insegnanti e personale tecnico amministrativo. "È uno schifo - borbotta un docente ­ Questa volta siamo davvero in un mare di guai. Non avremo posizioni definitive di terza fascia almeno fino a metà settembre. Troppi errori. E di conseguenza una pioggia di ricorsi".
A voler essere precisi se ne contano ventimila. Disseminati lungo tutto il Belpaese. Solo a Firenze su 4.000 precari, 1.600 hanno comunicato al Csa (Centro Servizi Amministrativi) che i calcoli effettuati necessitavano di una riformulazione. Duemila e cinquecento lo hanno fatto a Milano. Quattromila a Napoli e provincia. Altrettanti a Bari. Complice la fretta, il balletto delle norme ­ la cui ultima modifica (la terza) arrivata il 27 luglio scorso ­ e qualche ritardo. Un perfetto mix che a portato la stessa Moratti a riconoscere "alcune criticità dovute al travagliato iter della legge". Lo stesso ministro che proprio ieri ha assicurato "il regolare inizio delle lezioni, con docenti in classe fin dal primo giorno". Affermazioni che hanno lasciato increduli i sindacati, secondo cui il panorama è ben altro. Dalle ricognizioni effettuate a livello locale, infatti, risulta che la tendenza è quella di pubblicare comunque le graduatorie nonostante siano incomplete, zeppe di errori e senza che siano state presi in considerazione tutti i ricorsi. A Palermo, per esempio, la stesura degli elenchi non sarebbe stata neppure approntata e non vi verrà messa mano almeno fino a settembre. Quindi anche per gli 800 posti di sostegno si prospetterebbe un cambio in corsa nella docenza, con il risultato che potrebbero trovarsi senza appigli gli studenti portatori di handicap. A Roma, centinaia di insegnanti, stremati dal caldo, hanno preso d'assalto l'ufficio scolastico. Afferma il segretario generale Uil scuola, Massimo Di Menna: "Non si possono trattare in questo modo i tantissimi docenti precari, privati di certezze e imbrigliati in un sistema di reclutamento che necessita di essere modernizzato". Un sistema che in questo caso assomiglia ad una beffa. "Pur di rispettare i tempi, a Bari sono state pubblicate graduatorie piene di errori ­ sostiene Giovanni Milici, segretario Cgil Puglia ­ Il Csa ha motivato questo eccesso di tempestività con la necessità di garantire l'assunzione a tempo indeterminato degli aventi diritto, riservandosi la verifica di altre posizioni successivamente. Insomma ci attende il solito balletto con supplenti sostituiti ad anno avviato". Nomi. Cognomi. Da qualche mese a questa parte salgono e scendono repentinamente all'unisono nella hit parade del tempo determinato. "È incredibile che neppure le gratuatorie definitive possano essere considerate tali ­ commenta Alessandro Pazzaglia, segrtario regionale Cgil Toscana ­ A Firenze molti ricorsi non sono stati proprio presi in considerazione. Pertanto, privilegiato l'obiettivo della scadenza dei termini, stiamo annaspando nella confusione più totale. Qualcuno ha avuto un punteggio superiore al previsto. Qualcun altro, invece, che è crollato anche di dieci posizioni. I telefoni sono bollenti". Drammatica la situazione nel bresciano dopo il retrofront del Csa che ha vanificato l'accordo stipulato con i sindacati confederali.
"È arrivato un ordine da Roma ­ sostiene Santo Gafforini, segretario locale Cgil scuola ­ che ha imposto ai Csa di pubblicare gli elenchi nei tempi stabiliti nonostante palesi incongruenze. Così tra 6mila domande e 2mila integrazioni da visionare i funzionari, richiamati anticipatamente in servizio per far fronte all'emergenza, hanno messo fuori graduatorie inevitabilmente sbagliate. Qualche insegnante preso dallo sconforto ha gettato la spugna". Poco meglio a Venezia, "dove ­ afferma Antonio Giacobbi, segretario regionale Cgil ­ i punteggi mal computati sarebbero attorno al 60%". Mentre in Campania "le graduatorie ­ precisa il segretario regionale Franco Buccino ­ di definitivo hanno solo il nome".
Da viale Trastevere intanto si ribadisce che dentro domani saranno completate le 15 mila assunzioni previste. "Pura facciata! ­ esclama il leader della Flc Cgil Enrico Panini ­ Pur di far quadrare i conti si sta procedendo a nomine imprecise avanzando la facoltà di correzione. Non a caso un giudice di Trani ha minacciato ricorso per falso ideologico. Si sta giocando scorrettamente ­ conclude il segretario - sollecitando un'ondata emotiva tesa a una sorta di rigetto per un meccanismo di reclutamento pubblico e trasparente a favore di una chiamata diretta degli insegnati da parte delle singole scuole. Così facendo entrerebbe in auge una norma incostituzionale che metterebbe in discussione la liberà d'insegamento".
Grande l'allarme secondo il verde Paolo Cento, che ha annunciato la presentazione di un'interpellanza al ministro sui rischi di un irregolare inizio dell'anno scolastico nelle scuole di Roma e provincia. "Moratti convochi subito una task force per garantire il regolare inizio dell'anno scolastico a Roma e provincia. C'è infatti il rischio che cinquemila cattedre non siano nelle condizioni di veder assegnate in tempo il rispettivo insegnante con un possibile slittamento dell'orario di inizio delle lezioni".