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Unità-L'autunno caldo dei contratti

L'autunno caldo dei contratti Metalmeccanici e alimentaristi in lotta per il rinnovo. Il pubblico impiego per il rispetto dell'intesa di Giampiero Rossi / Milano NODI Il Pil ha fatto ...

21/08/2005
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l'Unità

L'autunno caldo dei contratti

Metalmeccanici e alimentaristi in lotta per il rinnovo. Il pubblico impiego per il rispetto dell'intesa

di Giampiero Rossi / Milano

NODI Il Pil ha fatto registrare un "rimbalzino", una piccola inversione di tendenza. Ed è a quest'unico indicatore dal segno positivo che si sono attaccati i coristi di governo per spiegare agli italiani che tutto va bene. Ma, purtroppo, tutti gli altri indicatori economi-
ci - a partire dalle tragiche previsioni del Fondo monetario internazionale - ribadiscono da mesi che le cose stanno ben diversamente. E su uno scenario fragile come quello dell'economia e della finanza pubblica italiane incombono appuntamenti importanti che lasciano presagire un autunno molto delicato: da una parte l'appuntamento con una finanziaria che non promette altro che rigore tardivo e d'emergenza, dall'altro alcuni decisivi rinnovi contrattuali.
Mancano infatti all'appello con gli adeguamenti salariali circa un milione e 600.000 lavoratori dell'industria metalmeccanica, oltre due milioni di addetti ai vari servizi del pubblico impiego e quelli del settore alimentare. Dopodiché inizierà la nuova tornata di piattaforme per altre categorie importanti, come i chimici, i tessili e gli addetti all'agricoltura, oltre alla scadenza degli integrativi provinciali per gli edili. Al di là del dovuto riconoscimento del diritto all'adeguamento del proprio trattamento salariale di milioni di lavoratori, non si tratta, spiegano i sindacati, di appuntamenti meramente rivendicativi, bensì di passaggi chiave per la stessa macchina dell'economia italiana. "Perché già lo scenario è quello che è - sottolinea il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni - se poi a questa grande difficoltà complessiva, che non è certo cancellata da un rimbalzino del Pil, si aggiunge il mancato rinnovo dei contratti che riguardano milioni di lavoratori, allora si va ad aggravare ulteriormente il quadro relativo ai consumi interni". E in effetti la (legittima) contrazione delle spese da parte delle famiglie italiane sembra ampiamente confermata anche dai dati estivi relativi ai servizi legati alle vacanze e, addirittura, alla stagione dei saldi: chi contava sull'estate per recuperare un po' sul magro bottino del resto dell'anno è rimasto deluso.
Tuttavia la strategia del governo appare evidente dall'atteggiamento dilatorio mantenuto sin dall'inizio nella vertenza per il rinnovo del contratto del pubblico impiego. E ancora adesso, dopo un accordo maturato in una fase di "terrore elettorale" del centrodestra, quell'accordo viene disatteso poiché manca ancora la traduzione sostanziale delle linee dell'intesa con il governo da parte degli enti pubblici dei vari settori di attività. E ancora più in alto mare si trova la trattativa che riguarda i metalmeccanici, sui quali si sta giocando una partita molto politica da parte di Confindustria che, trovando sponda nel governo, non sembra affatto intenzionata a muoversi in direzione di un accordo con i sindacati.
"Questo paese ha bisogno di tutt'altra politica - osserva Carla Cantone, segretario confederale della Cgil - ha bisogno infatti che si dia risposta ala parte fondamentale dell'economia, cioè al versante produttivo, con politiche adeguate che sostengano i salari, controllino i pressi e le tariffe, gestiscano il fisco in maniera equa ed efficiente e, soprattutto, con un vero progetto di strategia industriale per sostenere le produzioni". Nell'agenda del dopo-vacanze dell Cgil, infatti, ci sono anche appuntamenti importanti con settori e gruppi industriali in grave sofferenza, dal tessile alla Fiat, dalla siderurgia alla comunicazione e all'informatica. "Altro che cullarsi con la crescita del Pil dello 0,07 per cento...".