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Unità-L'educazione fisica piace e funziona: la Moratti la dimezza

La proposta del ministero dell'istruzione prevede dal 2006/7 il passaggio dalle 2 ore attuali ad una sola ora da dedicare all'attività sportiva nelle scuole superiori L'educazione fisica piace ...

20/01/2005
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l'Unità

La proposta del ministero dell'istruzione prevede dal 2006/7 il passaggio dalle 2 ore attuali ad una sola ora da dedicare all'attività sportiva nelle scuole superiori

L'educazione fisica piace e funziona: la Moratti la dimezza

Francesco Luti

ROMA Dimezzare le ore di educazione fisica (ma adesso si chiamano "scienze motorie e sportive")nelle scuole superiori. L'ultima trovata del ministro Moratti non è meno stravagante delle precedenti, ma almeno, per ora, è solo una proposta. Il progetto di riforma delle Superiori, che dovrebbe vedere la luce a partire dall'anno scolastico 2006/7 prevede infatti il passaggio dalle 2 ore attuali di attività fisica ad un'ora, relegando gli altri sessanta minuti ad un'opzione facoltativa degli studenti da esercitare al di fuori dall'orario obbligatorio. In un Paese agli ultimi posti in Europa in quanto a tempo dedicato alle attività motorie scolastiche (la media continentale supera abbondantemente le tre ore), si stringe dunque ulterioriormente il cordone, con buona pace dei 27 mila insegnanti direttamente coinvolti.
"Si tratta di una vera e propria provocazione - commenta Flavio Cucco, presidente del Capdi, Confederazione delle associazioni provinciali dei diplomati Isef e dei laureati in scienze motorie - E non resteremo a guardare. Si organizza di fatto la precarietà dei tantissimi insegnanti che col dimezzamento verrebbero a trovarsi in esubero, e, contestualmente si privano i ragazzi di un servizio essenziale e gratuito". Una proposta decisamente in controtendenza anche rispetto alle attuali indicazioni del mercato. "Si registra un deciso aumento della richiesta di attività sportiva nelle palestre e tra gli iscritti nei club privati - conferma Cucco - e si decide di tagliare lo sport "per tutti"?, Quello che non si paga?".
Il Capdi ha immediatamente mobilitato i suoi iscritti e forme di lotta contro l'ultima proposta Moratti verranno decise a Venezia i prossimi 21 e 22 gennaio all'assemblea annuale della confederazione.
Fortissime perplessità sulla proposta del ministro arrivano anche dai Ds: "La scure implacabile della Moratti sulla scuola italiana ha fatto un'altra vittima, l'educazione fisica - affermano Paola Concia, responsabile nazionale sport dei Ds e Giovanni Lolli della commissione Cultura e Sport della Camera dei Deputati. "Il resto dell'educazione fisica e sportiva - continuano Concia e Lolli- gli alunni "potranno" svolgerlo nel complicato e inuquo sistema delle ore "obbligatorie-facoltative" in cui dovranno scegliere tra tante opzioni. E mentre in tutta Europa è generalmente riconosciuto il fondamentale valore educativo dell'attività fisica per i giovani, come risposta per contrastare problematiche quali l'aumento della sedentarietà o l'obesità, qui da noi la si vorrebbe incomprensibilmente dimezzare".
"L'educazione fisica all'interno della scuola - concludono i due dirigenti Ds - è uno strumento irrinunciabile anche per combattere la marginalità sociale dei giovani. In nostro paeseè indietro su questo fronte rispetto al resto d'Europa; la risposta non può dunque essere quella della diminuzione o della marginalizzazione della materia, ma quella dell'incremento in tutte le scuole di ogni ordine e grado delle ore di educazione fisica a partire dagli asili. Invece di pensare alle future generazioni, si pensa a svendere la scuola al mercato".


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