Unità: L’Onda ritorna, studenti in piazza per riprendersi il futuro negato
Domani Giornata internazionale di mobilitazione, l’Italia protesta contro la riforma Gelmini L’11 dicembre Sciopero nazionale Cgil del settore della conoscenza e del pubblico impiego
Laura Matteucci
Da Roma a Napoli, da Milano a Bari a Torino a Genova, sarà gran parte dei maggiori atenei italiani a scendere in piazza. La mobilitazione degli studenti medi si annuncia anche più capillare, con oltre 50 cortei in giro per l’Italia. Studenti di scuola e università lanciano il primo sciopero generale studentesco, organizzato per domani in occasione della giornata internazionale per i diritti degli studenti, l’International students day.È «Riprendiamoci il futuro » lo slogan lanciato dall’Unione degli studenti e da Link-Coordinamento universitario, sottotitolo «Hanno rapito il nostro futuro, e noi blocchiamo le città». Migliaia di studenti in tutto il mondo si mobiliteranno perché sia garantito a tutti il diritto all’istruzione, perché resti un bene pubblico e non venga privatizzatocome sta avvenendo nei paesi in via di sviluppo. A Bruxelles si svolgerà un’assemblea internazionale a cui parteciperà anche una delegazione italiana. In Italia la mobilitazione vedrà il blocco di scuole, università, e centri di ricerca in molte città, per protestare contro la riforma Gelmini e la situazione del settore. Per la prima volta anche gli studenti dell’accademia nazionale di Danza insieme alle accademie di Belle arti e ai Conservatori scenderanno in piazza. E venerdì 20 si terrà l’assemblea nazionale per rilanciare il movimento.
LA MOBILITAZIONE DI DICEMBRE La Flc-Cgil, intanto, lancia lo sciopero nazionale di tutto il comparto della conoscenza - scuola, università, conservatori, accademie ed enti di ricerca - per l’11 dicembre. Nonè escluso che incrocino le braccia anche i dipendenti del pubblico impiego. Motivo della protesta, innanzitutto contratti e assunzioni. Per la scuola le richieste riguardano il rientro dei tagli di organico previsti dalla legge 133, il rinvio della riforma del secondo ciclo e la soluzione definitiva del problema del precariato con un piano organico di assunzioni. Altre richieste riguardano tutto il pubblico impiego: stanziamenti adeguati per il rinnovo dei contratti e ritiro delle norme del cosiddetto «decreto Brunetta » che mettono in discussione l’attuale modello contrattuale. Anche il Coordinamento dei precari della scuola ha intenzione di indire una mobilitazione del settore per lo stesso giorno, con sciopero e manifestazione a Roma. «Chiediamo - dicono - che in Finanziaria sia previsto il ritiro dei tagli alla scuola introdotti con la legge133e rivendichiamo la difesa di un sistema di istruzione pubblico, aperto a tutti e di qualità».