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Unità-L'opposizione si schiera: dalla parte della formazione

02.2004 L'opposizione si schiera: dalla parte della formazione di wa.ma. "I motivi della protesta dei ricercatori e dell'università sono sacrosanti: non si innova precarizzando chi lavora, sbar...

17/02/2004
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l'Unità

02.2004
L'opposizione si schiera: dalla parte della formazione
di wa.ma.

"I motivi della protesta dei ricercatori e dell'università sono sacrosanti: non si innova precarizzando chi lavora, sbarrando l'accesso ai giovani, comprimendo le risorse a disposizione delle università, dell'autonomia". La dichiarazione, che esprime una totale solidarietà alla protesta dell'università, arriva direttamente dal Segretario nazionale dei DS, Piero Fassino. "La lotta dell'università si accompagna a quella dei genitori delle scuole a tempo pieno e degli insegnanti, che manifesteranno con CGIL, CISL e UIL il 28 febbraio, e si unisce al malessere sempre più profondo del mondo della cultura, della ricerca, dello spettacolo. Proporrò al centrosinistra e a tutte le forze dell'opposizione '#8211; ha concluso il Segretario dei DS - una grande manifestazione nazionale sul tema della formazione e della cultura, che esprima il nostro no alle politiche del governo e la centralità che ha per noi il sapere nel progetto di Italia e di Europa".

Se il Segretario dei Ds ha voluto sottolineare la necessità di combattere la filosofia intera che ispira la politica governativa sulla scuola e sull'università, insieme ai docenti e agli studenti si è schierata anche la Margherita. "Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai ricercatori e professori, e al personale universitario, che oggi manifesta nell'Assemblea nazionale convocata a Roma a La Sapienza, con sindacati e le principali associazioni di categoria, contro il disegno di legge delega del Governo sullo stato giuridico e il reclutamento", ha dichiarato Franca Bimbi, responsabile Università della Margherita. "Bene ha fatto il Presidente Ciampi - si legge in una nota - a chiedere i chiarimenti sulla copertura economica della proposta. Infatti dove sarebbero i fondi per pagare i giovani studiosi a contratto, le retribuzioni dei ricercatori e professori (molti dei quali già impegnati da anni nella didattica per oltre 120 ore), i contratti dei professori a tempo determinato?".

Il Ddl Moratti viene contestata duramente sia nel metodo che nel merito: "Denunciamo la logica di una legge delega presentata senza consultazione preventiva con le rappresentanze della comunità scientifica. E respingiamo un disegno politico che vorrebbe ridurre tutti i docenti a fornitori prevalenti e malpagati di lezioni frontali, mentre premia, sul piano economico, chi si impegna di meno ed esclusivamente la ricerca condotta fuori dagli Atenei e priva di ritorno economico all'interno".

"Moratti - è la conclusione dell'esponente della Margherita - disegna dunque un'università contro gli studenti (didattica dequalificata perchè separata dalla ricerca), contro i giovani talenti (privi di opportunità serie di carriera e di fondi anche individuali di ricerca), contro la figura integrata dello studioso pagato e valutato per le sue capacità di trasferire la creatività scientifica, sua e delle sue equipe, nel meglio della didattica".


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