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Unità-La Finanziaria che ha impoverito l'Italia

La Finanziaria che ha impoverito l'Italia Ovunque tagli, ma nel governo si continua a discutere sull'estensione del bonus per i bebè Tremonti "imbavaglia" gli alleati: alla Camera presenter...

13/11/2005
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l'Unità

La Finanziaria che ha impoverito l'Italia

Ovunque tagli, ma nel governo si continua a discutere sull'estensione del bonus per i bebè
Tremonti "imbavaglia" gli alleati: alla Camera presenterò il testo scritto dell'accordo

di Bianca Di Giovanni / Roma

GUERRA SUI BEBE' Governo e maggioranza continuano a discutere sui bonus per i primi (secondi o terzi?) figli. Tutti premono perché l'assegno di mille euro arrivi anche per quelli che nasceranno nel 2006: a patto che non si escludano i bimbi da zero a tre anni già inclusi nella manovra. Insomma, servono più risorse, circa 500 milioni di euro, e a chiederle ieri è stato il ministro
Roberto Maroni. Arriveranno alla Camera? Possibile. Sarà solo un caso che si tratta proprio della cifra reperita da Giulio Tremonti per i gruppi parlamentari e per la presidenza del Consiglio? Se funzionerà lo spot-bebè prima di Natale potrebbe arrivare il pacco dono. Anche se in serata dall'Economia fanno sapere che il governo presenterà quanto prima alla Camera un emendamento sul bonus che contiene il "testo dell'accordo di base su cui si è formato il consenso tra i leaders della maggioranza". Tremonti parla di "saldi finanziaria invariati", con possibilità di modificare le finalizzazioni annuali. Insomma, la cifra complessiva resterebbe 1,140 miliardi: non un euro di più. L'emendamento servirebbe a mettere fine "con il consenso di tutti gli amici, alla discussione di questi giorni". Un miliardo per le "culle", a fronte di pesantissimi tagli a tutta la macchina pubblica che eroga servizi alle famiglie. Gli enti locali e le Regioni "rinunciano" nel 2006 a tre miliardi, i ministeri a sei miliardi, la sanità a 2,5 miliardi rispetto a quanto stabilito l'anno scorso. E poi, tagli alle ferrovie, all'Anas, alle Poste. Per non parlare di cultura e spettacolo. Significa meno lavoro e meno servizi. E non solo: il Paese affronta già quest'anno il dimezzamento del fondo sociale di quest'anno (circa 518 milioni), su cui Silvio Berlusconi non ha dato ancora nessuna risposta a Regioni ed enti locali. Quasi la metà di quel fondo (43%) viene destinato a politiche per la famiglia e i minori, il 23% agli anziani, il 19% ai disabili mentre il resto è destinato alle politiche per gli immigrati e contro le dipendenze. Questo tanto per rispondere a Gianni Alemanno che ieri si è chiesto come mai l'opposizione parla di manovra contro i poveri e contro il sociale. Secondo uno studio dello Spi-Cgil il Comune di Roma rischia di perdere 100 milioni, quello di Milano 60 milioni. A subire maggiori tagli saranno i fondi per il controllo del territorio e per la cultura e lo sport. Ma a pesare maggiormente sui bilanci dei Comuni sarà l'incognita Ici: l'esenzione per le chiese e per il non-profit potrebbe rivelarsi catastrofico.


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