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Unità-La finanziaria non piace alla Cgil.

La finanziaria non piace alla Cgil. Articolo 18, già raccolte 2 milioni e mezzo di firme di red. A margine dell'incontro tra parti sociali e governo, Guglielmo Epifani, da pochi giorni nuovo seg...

26/09/2002
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l'Unità

La finanziaria non piace alla Cgil. Articolo 18, già raccolte 2 milioni e mezzo di firme
di red.

A margine dell'incontro tra parti sociali e governo, Guglielmo Epifani, da pochi giorni nuovo segretario della Cgil, fa il punto della situazione ai microfoni di Radio anch'io, rilanciando l'allarme per una recessione economica nei confronti della quale il governo sta facendo molto poco. "Il problema - afferma Epifani - non è la nostra non volontà di collaborare, è il governo che ha sbagliato la sua politica economica". La Cgil boccia dunque la Finanziaria in preparazione: "C'è poco per lo sviluppo" e il taglio fiscale arriva "tardi".

È duro il giudizio di Epifani sulla manovra presentata dal governo a Palazzo Chigi alle parti sociali. "Non ci convince né per le entrate, né per le spese". Del resto il segretario generale della Cgil afferma che "gli investimenti per scuola e sanità non possono essere ridotti, anzi"; ma l'idea di basare le entrate sui condoni è un modo di premiare i furbi e scoraggiare gli onesti. E che dire delle cartolarizzazioni? "Un modo - sostiene Epifani - per fare proventi alienando beni pubblici".

Il segretario di Cgil non è soddisfatto neanche della posizione assunta da Antonio D'Amato, presidente di Confindustria. Una persona che si è sempre comportato, ha detto Epifani, correttamente con le ragioni dei lavoratori, "mentre ora che è il leader degli industriali trovo profonde contraddizioni nei suoi comportamenti". E tagliando corto Epifani ammette: "Il difetto fondamentale di Amato è quello di essere un po' prepotente nel senso che non ascolta le ragioni degli altri, pensa di imporre le proprie".

E naturalmente la spaccatura più grossa con Confindustria, la Cgil la vede sulla questione dell'articolo 18, con una preoccupazione in più: "Con l'economia che rallenta e l'occupazione anche, c'è il rischio che quelle norme diventino ancora più pesanti e stringenti per tutti i lavoratori".

E concludendo, il nuovo leader Cgil annuncia che la raccolta di firme per il referendum sull'art.18, è arrivata a 2,5 milioni di firmatari, mentre lo sciopero generale del 18 ottobre è confermato in pieno. "L'ho definito uno "sciopero per l'Italia" perché cambi radicalmente la politica economica del governo".